«Ma in cimitero a Trento questo non può accadere»

Trento. «le vicende che riguardano i nostri defunti sono molto delicate, ma posso assicurare i cittadini di trento che una vicenda come quella accaduta a scurelle nel nostro cimitero non potrebbe mai...



Trento. «le vicende che riguardano i nostri defunti sono molto delicate, ma posso assicurare i cittadini di trento che una vicenda come quella accaduta a scurelle nel nostro cimitero non potrebbe mai accadere». lo ha detto ieri il dirigente dei servizi funebri comunali, carmelo passalacqua facendo presente che il comune di trento gestisce direttamente (senza rivolgersi a soggetti esterni) il trattamento dei defunti, fino all’esumazione quando arriva il momento: «sappiamo bene quanto dolore può provocare il fatto che le procedure non siano seguite e sappiamo anche che i cittadini possono perdere la fiducia. per questo, in vista della costruzione del nuovo forno crematorio che sarà pronto la prossima primavera, abbiamo previsto anche la possibilità - per i parenti - di seguire il percorso della bara verso il forno: i familiari nel momento di un lutto attraversano momenti difficili e hanno il diritto di sapere che le ceneri che escono dal forno sono proprio quelle dei loro cari. in passato, in altre parti d’italia, non è stato così».

Quanto alle esumazioni passalacqua spiega i tempi previsti al comune di trento: «siamo una comunità dove la percentuale di cremazioni è vicina al 60 per cento, molto più alta della media nazionale. questo ha alleggerito molto la pressione sul nostro cimitero e nel caso di sepoltura nel campo pubblico interveniamo con l’esumazione non prima di 18-20 anni, con tempi quindi più lunghi rispetto al minimo di 10 anni previsto dalle norme». ma le bare che sono state oggetto degli accertamenti dei carabinieri nel capannone di scurelle sono un modello utilizzato nei loculi (e non nella terra). in questo caso il tempo minimo previsto dalle normative prima di arrivare all’esumazione è di 20 anni.

Che cosa accade dopo? è ancora passalacqua a spiegare le procedure: «possiamo inviare all’inceneritore direttamente la bara estratta dal loculo, senza alcun intervento da parte dei nostri operatori, e in questo caso la tariffa è piuttosto elevata. la tariffa scende se i resti umani vengono inseriti in una semplice cassa di legno, non zincata. in alcuni casi abbiamo scelto questa soluzione, ma non abbiamo mai utilizzato contenitori di cartone che pure sono ammessi dalle regole ministeriali. l’altra questione a cui prestiamo molta attenzione è l’informazione ai parenti che vengono sempre avvisati del nostro calendario di esumazioni e - se lo ritengono - hanno la possibilità di partecipare alle operazioni, che avvengono sempre in modo riservato e rispettoso del dolore delle persone». diverso è il discorso per le famiglie che scelgono (nel campo o nei loculi) di prendere uno spazio in concessione. in questo caso i tempi si allungano fino a 30 anni, rinnovabili. ma c’è un prezzo da pagare: 5 mila euro per un posto nel campo, 3 mila euro per un posto nel loculo in muratura. A.S.













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