«Ma bisogna investire sul capitale umano» 

Ianeselli della Cgil saluta con favore gli incentiovi, ma ricorda che il lavoro si crea con la formazione



TRENTO. «L’azione sul cuneo fiscale in Provincia di Trento è molto consistente. Si può arrivare a superare anche i diecimila euro di incentivo all’anno per ogni assunto a in tempo indeterminato sommando gli aiuti provinciali agli sgravi contributivi nazionali, ma io sono convinto che si debba insistere molto sul capitale umano, sulla formazione, per creare nuovo lavoro». Il segretario della Cgil del Trentino Franco Ianeselli accoglie con favore gli sgravi èprevisti dalla legge nazionale di bilancio, ma osserva che gli sgravi previsti possono avere un effetto complementare, ma che la vera crescita del numero degli occupati si otterrebbe facendo aumentare le competenze dei singoli lavoratori attraverso una profonda opera di formazione: «Diciamo che gli incentivi provinciali che hanno lo scopo di di aumentare l’occupabilità di categorie specifiche, in particolare gli over 50, le donne e i gioivani alla prima occupazione. I datori di lavoro sono certamente alleggeriti sul lato dei costi. Questo non è certo un male, ma non è certo l’unica via per sostenere la ripresa. Questo anche perché la competizione non può avvenire sul lato solo dei costi, ma anche sulla qualità di quel che si offre. Molto importante, quindi, è l’investimento nella formazione e nelle competenze, ottenute nei percorsi di istruzione e di apprendimento permanente».

Ianeselli, spiega che gli incentivi in alcuni casi possono non avere l’efficacia sperata, nel senso che spesso possono essere solo un incoraggiamento per un’impresa che comunque avrebbe assunto.

Molti osservatori aggiungono che gli incentivi da soli non creano lavoro, ma aiutano a stabilizzarlo. Già questo è un grande vantaggio dal momento che permettono alle persone di stabilizzarsi. In Trentino la ripresa dell’occupazione, come spiega il direttore dell’Inps Marco Zanotelli, è una realtà. Lo confermano i dati dell’Agenzia del Lavoro: le assunzioni nel periodo tra gennaio e settembre sono aumentate di 6.879 unità e del 6.9%. Questo nonostante la flessione fortissima delle assunzioni in agricoltura a causa delle gelate. A settembre sono aumentati di molto anche i contratti a tempo indeterminato, più 4,9%, con 333 assunzioni in un solo mese. Un dato che ricorda i mesi precrisi. (u.c.)













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