Le passeggiate alla scoperta della Trento che coltiva  

Le giornate della biodiversità. Ieri una ventina di persone ha sfidato il freddo per camminare da Martignano a Piedicastello in mezzo ai campi e ai vigneti. Alle Laste lavora la coop Samuele


Sandra Mattei


Trento. Ha sfidato la pioggia e le temperature autunnali la ventina di persone che ieri ha partecipato all'escursione da Martignano a Piedicastello, per le “Giornate della Biodiversità”, programma che si svolge fino al 4 giugno in varie località del Trentino. Appuntamento coordinato dal Servizio agricoltura della Provincia, con la collaborazione di enti, associazioni e produttori, coincide con la giornata nazionale della biodiversità (20 maggio) e quella mondiale voluta dall'Onu (22 maggio). Quest'anno i riflettori sono puntati sulla città di Trento, comune più esteso per superficie coltivata della provincia con 1750 ettari, e con il record di coltivazioni senza l’uso di anticrittogamici: rappresentano il 50 per cento del totale contro la media provinciale del 4% e quella italiana del 10-12%. La passeggiata è stata una prova tecnica di quello che si propone il Biodistretto di Trento, manifesto costituito l'anno scorso con l'adesione di 13 soci fondatori tra aziende agricole, cantine e cooperative sociali con l'obiettivo di promuovere l'agricoltura biologica e salvaguardare il paesaggio, inteso come risorsa a livello storico, ambientale, urbanistico e sociale. Ed è stata una vera e propria sorpresa, scoprire come anche nel territorio cittadino ci siano coltivazioni e ricchezze naturali: il gruppo supportato da esperti della Provincia e del Comune, guidato dagli accompagnatori del territorio e dell'Ecomuseo dell'Argentario, ha attraversato oasi coltivate e non, incontrando alcuni protagonisti dell'agricoltura biologica e biodinamica. Il primo incontro, con un dipendente dell'azienda Elisabetta Foradori, nei terreni dei nobili de Luterotti, sovrastati dalla splendida villa Consolati, alla scoperta dei segreti dei vini pluripremiati prodotti da vigneti concimati da alcune manze di razza grigia alpina che pascolano libere. Attraverso il parco delle Coste si raggiunge la sede della cooperativa Samuele, alle Laste, che opera nel campo dell'agricoltura biologica e del catering coinvolgendo persone disabili e con disagio psichico. È poi la volta della dinamica Claudia Casagrande, che è a capo dell'azienda Giulia Anna Manci che coltiva il fondo dei padri Venturini e conferisce l'uva a varie cantine. E attraverso il Giardino delle rose nel parco San Marco ed i giardini di piazza Dante, si arriva al cuore della festa, a Piedicastello, dove si è svolto il mercato contadino e la coop Samuele ha preparato un pranzo bio a base di pasta al forno e verdure. Un esempio riuscito di quanto possa offrire la città, valorizzando le realtà produttive e sociali nel campo del biologico.













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