«Lavorazione fanghi esperimento costoso senza veri risultati»

La denuncia del consigliere provinciale 5 Stelle Degasperi per l’impianto di “wet oxidation” in località Navicello


di Michele Stinghen


ROVERETO. La "wet oxidation" è stato un tentato, e costoso esperimento, a spese della collettività. É il consigliere provinciale Cinque Stelle Filippo Degasperi a puntare il dito contro il servizio di ossidazione ad umido dei fanghi prodotti dalla depurazione, che la Ladurner aveva provato ad avviare alcuni anni fa. La lavorazione al Navicello non è mai decollata, la Ladurner avrebbe dovuto pagare una penale di oltre un milione di euro ma sembra che tutto vada a finire a "tarallucci e vino", come fa capire Degasperi, con la Provincia che "sembrerebbe sollevare l’appaltatore da responsabilità circa il mancato funzionamento dell’impianto e la sospensione nello svolgimento del servizio", riducendo la penale a 76 mila euro e rendendosi disponibile a saldare le fatture per il servizio sperimentale, ammontanti a 234 mila euro. L'appalto per la lavorazione, nei pressi dell'impianto di depurazione, fu vinto dalla Ladurner Acque Srl nel 2008. Ma questa particolare lavorazione dei fanghi non è stata proprio un successo, spiega Degasperi. «Il servizio sarebbe dovuto partire entro il 17 agosto 2010, termine poi prorogato su richiesta dell’appaltatore al 5 novembre 2010 ed ancora al 31 dicembre 2010. Nonostante le proroghe concesse sembrerebbe che l’impianto non sia mai entrato in funzione. Ai primi due tentativi di conferimento di fanghi (dicembre 2010) sembrano essersi subito verificati “degli inconvenienti tecnici che ne hanno sospeso l’operatività”. Il servizio si sarebbe quindi svolto “in maniera sporadica e discontinua” fino al 16 marzo 2011 al punto che l’Agenzia per la depurazione, di fronte ad ulteriori “problemi nella fase di test ed avviamento dell’impianto”, avrebbe concesso un’ulteriore dilazione per l’inizio del servizio al 1 agosto 2011. Il 1° settembre 2011 un incidente ad una tubazione ha comportato una nuova sospensione che sembrerebbe esser diventata definitiva», spiega Degasperi. Segue un lungo scambio di accuse tra Ladurner e Agenzia per la depurazione, entra in ballo anche l'avvocatura della Provincia, nel 2013 il contratto viene sospeso e viene quantificata la penale. Ladurner non paga; nel giugno scorso la Provincia sottoscrive un atto transattivo con l'azienda, in cui "la Provincia sembrerebbe sollevare l’appaltatore da responsabilità circa il mancato funzionamento dell’impianto e la sospensione nello svolgimento del servizio", osserva Degasperi. «E di ciò non c’è da stupirsi dato che la via della wet oxidation per la destinazione finale dei fanghi di depurazione si sarebbe già dimostrata altrove poco praticabile ed onerosa», commenta il consigliere grillino, che ricorda come questi oneri siano stati tutti a carico delle tasche dei cittadini. Anche perché il contratto di transazione propone un prezzo di 512 euro alla tonnellata per il servizio, quando in altre regioni si aggira sui 60 euro. Degasperi chiede alla giunta, con un'interrogazione, di spiegare il perché di queste scelte.

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