La Provincia paga in ritardo anziani e disabili protestano 

Contabilità chiusa, niente assegni il 1° gennaio. Il dirigente Zoppi: «Arriveranno  a fine mese». Sconcerto tra i beneficiari: «C’è chi vive grazie a quell’aiuto»



TRENTO. «Quello che chiedo è: ai provinciali lo stipendio è arrivato regolarmente? Allora perché quello che spetta ai più deboli deve arrivare un mese dopo? Ci sono anziani che su quell’aiuto fanno affidamento per arrivare a fine mese». Parla Cristina, la mamma di una ragazza disabile. Anche a lei, come agli altri beneficiari, l’indennità di frequenza (che è l’assegno mensile per gli invalidi civili minorenni) il 1° gennaio non è arrivata. Colpa di una questione tecnica legata al bilancio della Provincia.

Lo spiega il dirigente dell’Apiae (l’Agenzia per la previdenza e l’assistenza integrativa) Gianfranco Zoppi: «Nessun disguido, i pagamenti degli assegni di assistenza che fino a un paio di anni fa erano pagati a cadenza bimestrale, oggi vengono pagati ogni primo del mese. Tranne a gennaio perché la contabilità della Provincia è chiusa fino alla metà del mese, per cui i pagamenti verranno liquidati a fine gennaio», rassicura.

Tante le telefonate arrivate nei primi giorni dell’anno al centralino di Piazza Dante, di persone - anziani e disabili - che non vedendo traccia degli assegni hanno chiesto spiegazioni.

La stessa situazione si era verificata un anno fa, quando era entrato in vigore il nuovo assegno unico e il ritardo era stato attribuito proprio alle difficoltà legate alla novità. «Avevano detto che il problema era quello - ricorda Cristina - e invece eccoci nella stessa identica condizione». «Non parlo solo per la mia situazione familiare. Io ho un lavoro, al ritardo facciamo fronte. Ma faccio l’assistente domiciliare e da giorni incontro anziani che continuano a chiedermi perché l’assegno non è arrivato. Forse non è chiaro a tutti ma ci sono persone, tante, che con quell’aiuto ci vivono, ci fanno affidamento per arrivare alla fine del mese. Non chiedono niente di più di quanto è loro dovuto». «Ogni anno entro novembre - spiega - le famiglie vanno ai Caf per farsi fare il calcolo dell’Icef in base al quale viene calcolato il sostegno pubblico. Parliamo quindi di importi fissi che vengono erogati ogni mese, non ci sono altri conteggi da fare. A questo punto mi chiedo: se la Provincia sa già che a dicembre si chiude la contabilità pubblica, è così impensabile anticipare di qualche giorno i pagamenti? Le bollette le dobbiamo pagare nei tempi stabiliti, non basta dire che la Provincia questo mese paga in ritardo...», è la considerazione amara.

(ch.be.)













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