La disabilità si mette in gioco con il calcio 

«Special Olympics Italia», tappa a Ravina: 100 ragazzi coinvolti. «Fa bene all’autostima di chi partecipa»



RAVINA. Giocare a calcio per costruirsi una “corazza” indispensabile per affrontare la difficile vita quotidiana. È questo lo spirito degli organizzatori del torneo di calcio unificato «Special Olympics Italia» che ha fatto tappa ieri alla palestra Navarini di Ravina. «Della nostra squadra fanno parte ragazzi con diverse disabilità mentali – spiega Franco Comai presidente dell’Aipd Trentino – allenata da Ivano Osele ex giocatore del Trento e responsabile della Scuola Calcio del Rovereto – e cerchiamo attraverso il posizionamento in campo o l’applicazione di uno schema di farli ragionare, ma anche di imparare a stare con agli altri, aiutarsi e divertirsi». Alla tappa trentina del torneo hanno preso parte 8 squadre per un totale di 100 ragazzi che si sono alternati in campo per tutto il giorno. Il pranzo è stato organizzato dal circolo «Allergia». La squadra di Martellago è accompagnata dal sindaco Andrea Saccarol: «Come amministrazione comunale abbiamo deciso di adottare la formazione For Me D’Abili dando in uso gratuito la palestra dove si allenano, mettendo a disposizione i premi e quando è possibile accompagnandoli sui campi di gioco. Il progetto è quello di arrivare ad una squadra di terza categoria composta da ragazzi con e senza disabilità». La squadra di Trento è composta da 12 ragazzi: «Ma la nostra campagna acquisti è sempre aperta. Non importa il livello di disabilità o il saper o meno giocare a calcio: ogni nuovo arrivo è una festa. Giocare fa bene all’autostima e questa ragazzi ne hanno molto bisogno». (d.p.)













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