L’Upt a Valduga: «Faccia un passo avanti» 

L’appello-ultimatum ai sindaci civici: «Non vogliamo allargare il centrosinistra, ma costruire un progetto nuovo»



TRENTO. «L’Upt non pensa a uscire dalla coalizione di centrosinistra autonomista. Piuttosto pensiamo a qualcosa di totalmente nuovo. Un progetto che non è un allargamento della maggioranza, ma un nuovo progetto. E’ da un bel po’ all’attenzione dei Civici ed è ovviamente aperto. Ci aspetteremmo finalmente un passo in avanti, e una presa di posizione». Il tono della breve nota diffusa ieri in serata da Gianpiero Passamani e Vittorio Fravezzi è a metà tra l’appello e l’ultimatum. Dimostra come l’Upt sia a metà del guado, da una parte i comodi, ma insicuri, lidi della coalizione di centrosinistra autonomista e dall’altra l’ignoto. Talmente ignoto che non si sa ancora se ci sia qualcuno ad aspettare la barchetta Upt, incerta e traballante tra le onde sollevate dallo tsunami del 4 marzo. Passamani all’ultima riunione di maggioranza aveva lanciato una proposta accolta con un certo scetticismo: sciogliamoci tutti in un nuovo contenitore, rinunciamo ai simboli e accogliamo i civici, l’ingrediente nuovo che potrebbe dare un sapore nuovo a tutta la coalizione. Il primo a fare spallucce è stato il Pd, quello che avrebbe da perdere di più da un salto verso l’ignoto. Se l’Upt è ridotto ai minimi termini e sembra nel mezzo di una crisi esistenziale, il Pd ancora un zoccolo, o zoccoletto, duro ce l’ha. E non ha certo voglia di rinunciarci per andare a cercare chissà cosa. Passamani e Fravezzi, invece, sono convinti che se la coalizione non cambia andrà incontro a sicura sconfitta. Per questo cercano in tutti i modi, e da molto tempo, di coinvolgere i cosiddetti Civici che fanno riferimento ai sindaci di Rovereto e Pergine, Francesco Valduga e Roberto Oss Emer .

Ma dal versante civico non arriva ancora un segnale deciso. Così quelli dell’Upt rischiano di rimanere con il cerino in mano e di scottarsi. Mancano pochi giorni e poi la coalizione dovrà pur scegliere il leader e tracciare i propri confini. Ed ecco che ieri hanno lanciato l’accorato appello. Prima, Passamani nega di voler andare per conto proprio insieme ai Civici, anche se in molti, anche tra gli alleati, lo sospettano sempre di più: «Stiamo cercando di spingerci oltre, non contro il Centrosinistra autonomista, in una dimensione territoriale con forte innovazione. Una dimensione politica, fatta di alleanze e contenuti che deve partire dal metterci tutti sullo stesso piano, anzi su un nuovo piano. Ciò dovrebbe interessare soprattutto il Pd. Nell’Upt discuteremo di come andare avanti per garantire al Trentino quel modo di interpretare l’Autonomia che oggi rischia di essere banalizzato dal vento del sovranismo e della demagogia». E sì che il mondo civico si muove. Geremia Gios continua a incontrare altri sindaci vicini a Valduga per portarli sulla sua barca insieme agli Autonomisti Popolari di Walter Kaswalder e alla Civica di Rodolfo Borga verso il lido di centrodestra.













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