Itea-Finanza, lotta ai furbetti: 5 sfratti 

Risultavano nullatenenti, ma in realtà erano ricchi. Ribaudo: «Quasi il 70% dei casi di truffa riguarda cittadini italiani»


di Fabio Peterlongo


TRENTO. Lotta ai “furbetti” che dichiarando un reddito falso ottengono gli alloggi Itea. È successo 5 volte negli ultimi due anni in Trentino e 24 in Alto Adige. Ieri è stato firmato firmato al Comando provinciale delle Fiamme Gialle in via Romagnosi il protocollo d'intesa tra Guarda di Finanza e Itea, che va a rinnovare quello siglato 12 anni fa: prevede che Itea possa segnalare situazioni sospette alla Finanza, la quale potrà attuare le opportune verifiche attraverso le sue banche dati: si tratta di inquilini che hanno ottenuto alloggi popolari in virtù di un basso reddito Isee ma che alla prova dei fatti risultano benestanti.

Il colonnello Roberto Ribaudo ha delineato le situazioni più frequenti: «Accade che persone che si dichiarano a basso reddito, poi abbiamo uno stile di vita incongruo. Pensiamo al “vicino” nullatenente che parcheggia la “Maserati” sotto casa». Sono proprio gli inquilini a segnalare spesso questo tipo di comportamenti, ha spiegato Ribaudo: «Gli inquilini Itea devono per regolamento segnalare le situazioni di dubbia moralità e questo rende l'Istituto in grado di vigilare in maniera puntuale su ciò che accade nei suoi immobili». Queste segnalazioni possono portare a “scoperchiare” vere e proprie attività criminali, suggerisce Ribaudo: «Una persona che si dichiara nullatenente ma che esibisce uno stile di vita sopra le possibilità “ufficiali” potrebbe essere parte di un giro di spaccio». Insomma, potrebbe essere la “spia” di comportamenti illeciti. Vi è poi la questione dell'ingiustizia perpetrata ai danni di chi di quella casa avrebbe davvero diritto, come ha sottolineato il presidente Itea Salvatore Ghirardini: «Abbiamo 3mila domande di alloggio e un patrimonio di 10mila abitazioni. Il controllo delle Fiamme Gialle consente un sistema più equo in cui viene effettivamente preso in carico chi ha bisogno».

L'assessora alle politiche sociali della Provincia Stefania Segnana ha promosso questo protocollo rinnovato: «La Guardia di Finanza dà garanzie ai più bisognosi, contrastando gli illeciti che danneggiano chi ha diritto all'alloggio popolare».

Il colonnello Ribaudo ha messo in evidenza come negli ultimi due anni siano stati effettuati 43 controlli a livello regionale che hanno dato come esito l'allontanamento di inquilini fraudolenti: «I controlli sono stati 38 in Alto Adige e cinque in Trentino. A Bolzano sono stati individuati degli italiani di etnia rom che pur dichiarandosi nullatenenti avevano grossi ricavi dallo smercio del rame: queste persone occupavano quattro alloggi Itea da cui sono stati allontanati. In Trentino, abbiamo individuato tre italiani e due stranieri che avevano dichiarato un reddito falso: risultavano poveri, ma in realtà erano benestanti». Ribaudo ha sottolineato come la maggior parte di queste truffe sia portata avanti da italiani: «Il 67% dei controlli che risultano “positivi” vedono coinvolti cittadini italiani. Questo per sfatare un luogo comune».















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