Itas, inizia la battaglia per il nuovo cda 

I gruppi di Girardi e Lorenz non hanno trovato l’accordo e si andrà alla conta. Ilaria Vescovi potrebbe essere confermata



TRENTO. Per l’Itas oggi è il giorno della verità. L’assemblea dei delegati, che si riunirà alla Cantina sociale di Trento a partire dalle 16, dovrà scegliere tra l’attuale gruppo dirigente, che si ripresenta quasi compatto nella lista guidata da Fabrizio Lorenz, e il nuovo gruppo che si presenta nella lista guidata dall’avvocato Andrea Girardi. Da una parte sei consiglieri uscenti più l’attuale direttore generale, e un solo trentino, e dall’altra tutti candidati nuovi e quattro trentini. Al di là delle parole il confronto sarà questo. Anche perché le due parti non hanno trovato alcun accordo. Il gruppo di Lorenz si sente sicuro della vittoria e non vuole rinunciare al vicepresidente Giuseppe Consoli che, invece, viene indicato dagli oppositori come un vero e proprio elemento di continuità con la gestione di Giovanni Di Benedetto ed Ermanno Grassi. E dire che l’Ivass, con una lettera dai toni molti chiari, nel novembre 2017 aveva chiesto un cambio di rotta molto deciso.

Eppure il richiamo della lettera firmata dal presidente Salvatore Rossi è chiarissimo: «L’Istituto si attende che la prossima assemblea valuti di procedere a un profondo rinnovamento dei componenti degli organi sociali con l’obiettivo di dotare il gruppo di un più adeguato sistema di governo in grado di esercitare una efficace azione di indirizzo e controllo sull’operato del management e vigilare sulla piena legittimità dell’operatività aziendale, onde impedire il ripetersi dei fatti suindicati». Insomma, voltare pagina per evitare che si possa ripresentare un quadro come quello che ha portato all’esplosione dello scandalo. Parole che sembrerebbero escludere chi faceva parte della governance proprio nel periodo in cui le premesse dello scandalo sono maturate. Eppure nella lista guidata da Lorenz ci sono sei membri uscenti del consiglio d’amministrazione, compreso il vicepresidente.

Oggi saranno i delegati a decidere. Intanto si dovrà decidere se procedere con il voto palese o con quello segreto. Il regolamento prevede voto palese, ma qualcuno potrebbe sempre mettere al voto la proposta di voto segreto che, ovviamente piace di più al gruppo di Girardi che teme condizionamenti e pressioni sui delegati. Il cda è composto da 13 membri, 9 andranno alla lista vittoriosa, due a quella sconfitta e altri due saranno espressione dei soci sovventori. Uno sarà indicato dai tedeschi di Hvh, ovvero Peter Lütke-Bornefeld già nel cda, e sempre Hvh ha ottenuto dun proprio rappresentante, André Seifert, nella lista di Lorenz. Così i tedeschi avrebbero due consiglieri se Lorenz vincesse.

Per quanto riguarda l’altro consigliere espressione dei soci sovventori si fa strada l’ipotesi che Intesa confermi Ilaria Vescovi, che già sedeva nel cda come espressione della banca. Una sua conferma darebbe al nuovo consiglio una buona dose di esperienza e allo stesso tempo di rinnovamento, visto che la Vescovi aveva lottato a lungo perché si voltasse pagina dopo lo scandalo. Comunque, per oggi si attende battaglia con le due fazioni che difficilmente cederanno il passo senza lottare, a partire dalla proposta di voto segreto. (u.c.)













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