l’elezione annullata 

Infermieri, Zappini sotto accusa 

Lettera di un gruppo di neoeletti: «Rivotare è d’obbligo, troppo caos»



TRENTO. Non si smorzano anzi le polemiche tra gli infermieri dopo il voto, senza quorum e quindi non valido, che avrebbe visto Luisa Zappini (ri)eletta presidente: «Continuano le dichiarazioni confuse di Zappini. Esprimere un acceso dispiacere e forte preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare in virtù dei valori e principi in cui crediamo di dignità, correttezza e trasparenza. Siamo inoltre preoccupati e sentiamo il dovere di scusarci nei confronti delle persone che assistiamo, poiché l’immagine di noi professionisti e l’impegno che ogni giorno viene profuso verso i pazienti, non ha nulla a che vedere con quanto sta succedendo» scrivono gli infermieri neoeletti Marina Cuel, Adriana Dalponte,Nicoletta Degiuli,Cristina Moletta,Alessia Nardelli,Daniel Pedrotti Lucia Sabbadin e Stefano Toccoli.

«Veniamo a conoscenza giornale che sempre la nostra presidente, non riesce a giustificare perché abbia proceduto all’elezione delle cariche del consiglio direttivo del Collegio stante il non raggiunto quorum. Sono emerse versioni discordanti su questo tema che spaziano dal “non sono state ancora formalizzate le cariche” (nonostante la già avvenuta diramazione, nella stessa giornata, del comunicato che la vede rieletta Presidente), al “è solo stato proposto dai componenti del consiglio Direttivo, ma la questione è sub-judice … non so se me la sento di proseguire”, fino ad un secco “no comment”. Non meno rilevante seppur secondario al tema del quorum, risulta essere il tema della disponibilità dichiarata di lasciare spazio ai giovani, opportunità mancata anche in questi ultimi giorni e palesemente non sostenuta dai fatti» si legge nella lettera.

Intanto si fa sentire ancora Luisa Zappini: «In ogni caso, sempre a norma di legge, in caso di annullamento della votazione per mancato quorum, io manterrei il mio ruolo di presidente» mette le mani avanti.

In tutta questa storia il mio errore è stato di farmi convincere dai candidati dell'altra lista a proseguire quando evidentemente il clima non era trasparente e positivo. Lunedì 27 novembre, infatti, ero presente – come prevede il regolamento – in sede di spoglio assieme agli altri membri della Commissione. In quell'occasione mi sono espressa a favore dell'annullamento, ma gli altri presenti mi hanno chiesto di considerare valido il voto nonostante avessimo mancato il quorum dello 0,2% pari a 7 votanti. Un divario che comunque non avrebbe inciso sul risultato delle elezioni. Abbiamo deciso di convalidare l'esito delle urne per senso di responsabilità sia nei confronti di chi ha votato (quorum del 9.8%) sia per evitare un ulteriore esborso economico legato a una nuova votazione» osserva Zappini.

E se si voleva fare chiarezza l’obiettivo non pare raggiunto. Tutt’altro.













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