In piazza per i diritti dei migranti «Le Ong sono preziose testimoni»

Trento. Anche il Trentino ha risposto all'appello di Mediterranea, la piattaforma di realtà sociale che opera in soccorso e in difesa dei diritti dei migranti. Oggi, davanti alla sede del...



Trento. Anche il Trentino ha risposto all'appello di Mediterranea, la piattaforma di realtà sociale che opera in soccorso e in difesa dei diritti dei migranti. Oggi, davanti alla sede del commissariato del governo, è stato istituito un presidio per dare sostegno alle attività dell'organizzazione e ribadire l'importanza di aprire i porti e salvare vite umane. Presenti varie realtà del territorio, dall'Assemblea antirazzista a Sinistra italiana, dal Collettivo universitario al centro sociale per l'autonomia Bruno e Rifondazione comunista. Focus della protesta è Mare Jonio, la nave del progetto Mediterranea che ha messo in salvo 49 migranti entrando nel porto di Lampedusa ed è stata dichiarata sotto sequestro poco dopo. Al momento la procura ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

«Questa politica non parte da Salvini- dice Stefano Bleggi, uno dei presenti alla manifestazione- già l'ex ministro Minniti aveva messo in atto questo tipo di scelte. Nel momento in cui nessuno si preoccupa della sorte delle migliaia di uomini, donne e bambini che ogni giorno rischiano e perdono la vita nel Mediterraneo, è giusto e importante che la società si attivi per sostenere chi agisce per soccorrere i migranti e monitorare quello che accade in un tratto che è ormai diventato un cimitero di esseri umani. Senza le Ong, senza le imbarcazioni umanitarie, si perde anche la possibilità di testimoniare quello che accade, per questo sono soggetti fondamentali. La scelta non può essere tra lasciare morire degli innocenti o riportarli nei lager libici».

Dello stesso avviso anche Jacopo Zannini, consigliere di Sinistra italiana: «L'azione della Mare Jonio è andata contro una direttiva della Guardia di finanza ma ha compiuto un atto che riporta civiltà in un Paese che sempre più spesso fa finta di non vedere. Una nave che salva delle vite umane è sotto sequestro, il suo comandante indagato: come è possibile che capiti questo in un Paese che si ritiene civile?».

Numerosi i partecipanti, di tutte le età, per dare il proprio sostegno a Mediterranea ma soprattutto per gridare che ogni vita umana ha un valore, e che loro, con questo governo, non ci stanno. A.S.













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