In ascensore dai laghi a San Romedio

Il progetto commissionato dal Comune di Predaia prevede il superamento del dislivello tra località Palù e il santuario


di Giacomo Eccher


PREDAIA. Un ascensore per collegare San Romedio ai Due Laghi di Coredo superando i 100 metri di dislivello e fare del santuario l'ideale punto di approdo della rete di percorsi culturali e paesaggistici che collegano l'eremo a Castel Thun, nel comune di Ton. Questo l'obiettivo dello studio di fattibilità redatto dall'ingegner Schwarz di Coredo su incarico del Comune di Predaia.

L'accesso a San Romedio attualmente avviene attraverso due principali vie: Sanzeno da un lato e l'area della Predaia dall'altro, in particolare dagli abitati di Coredo e Tavon. La prima è una strada provinciale asfaltata camionabile fino ai piedi del Santuario, mentre la seconda è una strada forestale sterrata che presenta delle criticità legate alle pendenze, in particolare in prossimità di Villa Canestrini.

L'ipotesi progettuale redatta dallo studio Schwarz punta a superare questa criticità agevolando l'accesso al santuario dal versante di Predaia facendo di San Romedio il capolinea ideale di un percorso naturalistico e culturale che appunto da Castel Thun attraverso la Predaia e San Romedio raggiunge Sanzeno e il museo Retico.

«Predaia è ricca di attrazioni culturali e bellezze naturali, la nostra amministrazione punta molto sulla valorizzazione dei siti in un contesto di rete che valorizzi tutto il nostro territorio. Se si pensa che sommando San Romedio e castel Thun abbiamo una media annuale di 300.000 visitatori, il conto è presto fatto sulle opportunità che ne deriverebbero per la ricettività turistica della nostra zona» - afferma il sindaco di Predaia, Paolo Forno.

Il progetto, come detto, punta al superamento della barriera naturale costituita dal dislivello che separa la località Palù dal santuario, rappresentata in particolare dal dirupo posto oltre l'estremità nord dei laghi di Coredo e Tavon e l'alveo del Rio Verdes, che corre in fondo al precipizio, ad est di Villa Canestrini. «Tale collocazione dell'infrastruttura ricopre un'importanza strategica nella logica complessiva del percorso da Coredo-Tavon a San Romedio» - scrive il tecnico nello studio ora sul tavolo del sindaco di Predaia. Infatti gli utenti si troverebbero a camminare, in prima battuta, lungo un comodo e piacevole percorso pressoché piano, che costeggia le sponde dei due laghi per poi proseguire fino ad approdare alla stazione di partenza dell'ascensore. Da questa posizione, che potrebbe rappresentare anche un suggestivo punto panoramico da cui ammirare il santuario dall'alto, parte la discesa molto emozionante in una cabina da 10- 15 posti, completamente vetrata, che porta ai piedi del dirupo per un dislivello complessivo di circa 100 metri. Rimarrebbero da percorrere gli ultimi 600 metri, con un'agevole pendenza, per arrivare all'eremo. Per ottimizzare il percorso dell'ascensore e limitare considerevolmente l'impatto visivo della struttura, è previsto un incasso nella roccia di profondità variabile fino ad un massimo di circa 8 -10 metri, in sommità, una piattaforma sporgente per una lunghezza di circa 10 per raggiungere l'impianto. Lo studio fa anche un'ipotesi economica del progetto che avrebbe un costo di realizzazione di 1,5 milioni di euro ed un onere annuo per la manutenzione e le spese energetiche pari a circa 35.000 euro. Investimento e costi che secondo l'ingegner Schwarz sarebbero completamente ammortizzabili in meno di 20 anni senza considerare l'indotto economico che quest'opera avrebbe sull'economia soprattutto di Coredo e Tavon, ma in genere di tutta la Predaia e il versante sinistro della valle di Non.













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