Il senatur Bossi al funerale Salvini: «Buon viaggio Enzo» 

La commozione del governatore Fugatti: «Addio ad un amico e protagonista» L’incredulità di Calderoli: «L’ho incontrato sabato scorso» e l’affetto di Luca Zaia



TRENTO. Lui lo ha sempre chiamato “el capo”. E per Enzo Boso oggi il capo, il primo padre padrone della Lega, il senatur Umberto Bossi, farà una eccezione: uscirà da quel cono di riservatezza che si è imposto in piena era Salvini e salirà nel Tesino, a salutare Enzo, al suo funerale. Boso ha attraversato la Lega in tutte le sue fasi ed in quella di Bossi ha vissuto la sua stagione migliore. Andava molto d’accordo anche con Roberto Maroni che ieri si è informato su come arrivare alla cerimonia in Trentino.

Matteo Salvini ricorda come Boso non avesse mai perso l’abitudine di scrivergli messaggini con consigli e lamentele. Anche ora che è vicepremier, come un tempo: «Buon viaggio Enzo, abbiamo messaggiato fino a ieri e stanotte hai scelto di proseguire la tua battaglia da Lassù. Faremo sempre più belli il Trentino e l'Italia, contaci».

Il governatore Maurizio Fugatti Boso lo ha sempre visto in Lega sin dai primi passi che ha percorso nel partito. Ieri si era preso l’impegno di andare in valle di Fassa e salendo con la giunta in pullmino non ha nascosto la propria commozione: «Sì, è stato un amico e un protagonista della vita politica e istituzionale trentina degli ultimi decenni, la sua scomparsa lascia un vuoto enorme» spiega.

Bello il ricordo di Luca Zaia. Obelix è stato molto popolare in Veneto e quel governatore non l’ho mai abbandonato: «La scomparsa di Enzo è un fulmine a ciel sereno per chi come me lo conosceva bene. Era un personaggio silente ma non assente, che sapeva parlare nel momento giusto, con i tempi, la convinzione, la determinazione e le caratteristiche tipiche delle genti di montagna».

Appena sabato scorso aveva visto incontrato Boso un altro dei nomi storici della Lega, Roberto Calderoli, a palazzo Trentini: «Con lui se ne va un pezzo di storia del partito, insieme a tanti ricordi. Piango un amico, un vecchio amico, un compagno di tante battaglie politiche e di tanti momenti vissuti insieme. Ha sempre lottato per le ragioni del suo Trentino, del suo popolo e delle sue montagne, magari a volte esagerando nei toni, ma è sempre stato un uomo generoso» spiega il vicepresidente del Senato.

Valsuganotto come lui è il presidente del Consiglio regionale, Roberto Paccher: «Come senatore prima, consigliere regionale ed eurodeputato poi, Bosoha sempre messo in primo piano la difesa dei diritti dei trentini. Non si è mai allontanato dalla politica e ha portato avanti il suo impegno anche in questi mesi. La sua improvvisa scomparsa lascia un vuoto inaspettato e sentiremo la sua assenza».

Anche l’assessora Stefania Segnana, a sua volta originaria della Valsugana, può dire di aver conosciuto bene e di aver condiviso con Boso, anche di recente, dei gazebo in quella valle: «Grazie per tutto l’aiuto, l’appoggio, i consigli, le battute, le risate, gli “scontri”. Grazie davvero». Dal centrodestra trentino arrivano tante altre testimonianze di affetto. Lasciamo la sintesi di nuovi e vecchi appartenenti al Carroccio e dintorni al segretario del partito, Mirko Bisesti, giovane di età ma di lunga militanza: «Addio Enzo, non dimenticherò mai i tuoi insegnamenti, che rimarranno indelebili nei cuori di tutti coloro che amano e credono nelle battaglie della Lega. La sua improvvisa scomparsa rappresenta una grave e dolorosa perdita perché per noi è sempre stato un faro. Da lui ho imparato molto, perché mi ha accompagnato con i suoi insegnamenti e consigli».(g.t.)













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