Il Pd si ricompatta In campo gli assessori 

Quasi pronta la lista dei Dem e c’è forte il pressing per il ritorno di Civico Intanto è corsa contro il tempo dell’Upt alla ricerca dell’unità perduta



TRENTO. L’ investitura a candidato presidente dell’Alleanza di uno dei propri uomini più rappresentativi, Giorgio Tonini, ricompatta il Partito Democratico. La lista dei Dem è quasi pronta e, nonostante i timori avanzati dai più pessimisti, se ci sarà un problema sarà di abbondanza. In altre parole ad oggi ci sono più richieste di candidature che posti in lista. Cominciamo a dire che saranno della partita ad ottobre tutti e tre gli attuali assessori provinciali, ovvero Sara Ferrari, Alessandro Olivi e Luca Zeni. Si ripresenteranno davanti gli elettori anche il capogruppo Alessio Manica e la consigliera Lucia Maestri.

Ma in queste ore è in forte crescita anche la possibilità che ci possa essere un ripensamento da parte di Mattia Civico: già qualche tempo fa il consigliere aveva detto di volersi dedicare ad altre esperienze ma c’è una bella fetta di partito che starebbe lavorando in pressing per convincerlo a riconsiderare la sua posizione, a tornare in campo. Si vedrà.

Certo il tempo per le decisioni finali è breve. Giovedì prossimo, alle 12, è il termine ultimo per depositare liste ed alleanze. Ed in quest’ottica il lavoro è particolarmente intenso dentro l’Upt. L’aggancio con il prof Geremia Gios (che non è escluso possa comunque presentare una propria lista) non è andato a buon fine. La realtà parla di una frattura tra il partito di città e quello di valle, con quest’ultimi scontenti di una coalizione a trazione Pd.

Si dirà: storia nota. Vero, ma per l’affaire Upt-Civici, ora è lotta contro il tempo. Giovedì prossimo si chiudono i termini per presentare le liste elettorali. Vittorio Fravezzi & C storcono la bocca a chi presenta loro soluzioni troppo fantasiose, ricercate in sei mesi di tempo ed ora, teoricamente, da individuare in sei giorni. L’ipotesi di un coinvolgimento di una componente civica rimane in testa all’elenco delle cose da fare, mentre viene considerata come l’ipotesi più rischiosa quella di una scissione che si tradurrebbe in un indebolimento per tutti.

A questo proposito ci sarebbero stati dei contatti anche con Mauro Ottobre e con la sua Autonomia Dinamica.

L’ex parlamentare del Patt non nega che ci sia stato una sorta di tentativo di avvicinamento ma ci avrebbe pensato lo stesso Ottobre a raffreddare le trattative, con una sorta di proposta indecente, quella di mettere il proprio candidato Paolo Toniolli come candidato presidente al posto di Giorgio Tonini. Una provocazione bella e buona, visto che è lo stesso Ottobre ad affermare che non esistono le condizioni per una simile alleanza. Morale: Ottobre correrà da solo, come candidato presidente e non farà parte dell’Alleanza.

Sul fronte più ampio, quello legato alla coalizione va detto che ieri (in attesa delle mosse dell’Upt) ci si è concentrati soprattutto su questioni organizzative: nella sede del Pd, attorno a quel tavolo testimone di scelte che si sono rivelate cariche di conseguenze per il centrosinistra, si sono valutate le scelte programmatiche che Tonini è chiamato a completare, nero su bianco, in queste ore: il programma dovrebbe essere finito - è stato detto - entro martedì prossimo.

Sempre sotto il profilo organizzativo è stata individuata, all’inizio di via Veneto, la sede dell’Alleanza, quella che dovrà servire da centro organizzativo dei prossimi 40 giorni di lavoro. (g.t.)













Scuola & Ricerca

In primo piano