«Il dopo Cipolletta? Ricerca silenziosa tra i nomi migliori»  

Entro luglio la nomina del nuovo presidente dell’Ateneo  Il rettore Paolo Collini: «La visione internazionale è cruciale»  


di Francesca Quattromani


TRENTO. Non sarà facile sostituire Innocenzo Cipolletta alla presidenza dell’ Ateneo Trentino. Dopo sei anni di reggenza, a fine luglio la nuova nomina da parte della Provincia. Una ricerca silenziosa nell’eccellenza e che, dato il profilo richiesto, per natura non ama l’attenzione mediatica. Si farà un nome e sarà certo. Nell’editoriale di domenica, il direttore del “Trentino”, Alberto Faustini, sollevava la questione della successione. Notava l’assordante silenzio che su di essa grava. Tace l’Università, non più stimolo e pungolo della politica, silente il palazzo provinciale.

Rettore Collini, che ne pensa?

Ne discutiamo nel senato accademico, oggi ne abbiamo uno, parleremo anche di questo. Prima dobbiamo concordare i nomi del comitato dei garanti, nominato congiuntamente. Tre nomi su cui concordano Università, Senato Accademico e Provincia. Un’ azione di diplomazia. Il nome dovrà essere certo, di indiscussa autorevolezza. Il comitato di garanti ha due compiti differenziati. Per quanto riguarda le persone indicate dalla Provincia, verifica che abbiano i necessari requisiti.

Un comitato di peso.

Valerio Onida un ex presidente della Corte Costituzionale, Anna Maria Tarantola, vice direttore generale della Banca d’ Italia e poi – dopo che la nominammo nel comitato- diventò presidente di garanzia della Rai, in un momento delicato, governo Monti. Altro membro il professor Nicolais, politico, presidente del Consiglio Nazionale di Ricerche. Il livello è questo. La rosa per i tre nuovi membri del comitato non c’è ancora.

La Provincia sta studiano il nuovo presidente?

Ne sono sicuro, le persone che hanno responsabilità di governo a livello provinciale in materia di università o responsabilità generali stanno approfondendo ipotesi. Non lo faranno pubblicamente. I nomi che si potrebbero sentire sono nomi conosciuti. Questione di rispetto, di forma. Si parla di persone di altissimo profilo. Il nome che si farà sarà indiscusso.

Che caratteristiche dovrà avere il nuovo presidente?

Non è competenza nostra. A mio parere dovrà essere una persona di livello, che capisca il mondo dell’università pur non facendone necessariamente parte. La componente dell’università nel cda è ben rappresentata. Deve conoscere il mondo della ricerca, dell’economia. Cipolletta aveva tutte queste caratteristiche; conosce bene l’industria ha una grande rete di relazioni. Personaggi così ce ne sono pochi. Una persona di grande esperienza e di grande visione, dunque, che conosca il mondo ed abbia una prospettiva internazionale in cui l’università si deve collocare.

Quale tensione dovrà avere verso il mondo tedesco?

Posso dire cosa piacerebbe a me. Vorrei un presidente o una presidente che abbia una visone internazionale, che veda ciò che noi facciamo tra ricerca ed alta formazione collocata nel mondo. Importante la capacità di capire che abbiamo radici profonde, soprattutto verso nord. Un elemento di ricchezza per la nostra università, da valorizzare. Il rapporto con Bolzano ed Innsbruck sarà destinato a crescere. Questo sarà il nostro ponte verso l’ Europa.

La dimensione internazionale dell’Università, lei dice, non è nel Tirolo.

La dimensione tirolese ed euroregionale è una dimensione “domestica”, il Tirolo è casa nostra. Noi dobbiamo pensare che la regione, l’euroregione sono la nostra casa, non il mondo che andiamo a conquistare.

Un giudizio sui sei anni di Cipolletta.

Sarebbe troppo lungo. Un uomo straordinario, un uomo che ha una esperienza enorme, una rete di relazioni gigantesca. E’ in grado, sempre, di trovare i collegamenti nelle cose da mettere in campo. E’ una persona che ha senso del ruolo e rispetta quello degli altri.

Una dote.

L’ equilibrio, la capacità di ascoltare sempre, di avere le proprie idee ed affermarle quando serve. E’ una persona che, in qualsiasi discussione, ti porta a conoscenza del mondo in modo straordinario. Sono caratteristiche che sarebbe bello riuscissimo a replicare

L’impronta.

Il rispetto per la specialità del mondo accademico. Non ho mai avuto la percezione di dover interloquire con un presidente che volesse forzare laddove non vi fosse un consenso interno importante. Ha saputo sposare ciò che abbiamo cercato di proporre aggiungendo sempre il suo punto di vista.

Non sarà facile trovare un successore.

No. Non sarà facile.















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