TRENTO. Nel corso delle brevi e serrate indagini, i carabinieri, avevano sequestrato, a casa di Teodora Marolo, tutti i cuscini che sembrava contenere tracce fisiologiche per inviarli agli specialisti del Ris. C’era la necessità di avere delle risposte certe per sapere quale fosse il cuscino utilizzato e quindi per avere un (ulteriore) elemento nella ricostruzione accusatoria. Ma le analisi sono state bloccate. Sì perché nel corso dell’interrogatorio di ieri pomeriggio la casalinga 52enne, dopo aver ammesso tutto quello che le veniva contestato, ha anche spiegata di aver buttato nell’immondizia il cuscino. Che al momento non è più rintracciabile. Un altro esempio della massima trasparenza con la quale la donna ha impostato da ieri il suo rapporto con gli inquirenti. Al lavoro anche il suo avvocato, Angelica Domenichelli, che sta valutando la possibilità di un ricorso al Riesame per la custodia in carcere che è stata motivata dal gip con il pericolo di reiterazione del reato. Nell’appartamento di vra Graberi, intanto, c’è una famiglia distrutta da quello che è successo ed è quella di Teodora. Sono rimasti schiacciati dalle accuse mosse alla donna, donna che non avrebbero mai immaginato fosse in grado di fare quello che ha confessato.