Igor: «Ho puntato sul radicchio per lanciare l’azienda agricola»

Il giovane agricoltore lavora i terreni del padre, in vent’anni è centuplicata la produzione passando da 3 mila a 450 mila piante. Ora Bieno è diventata la patria di una sagra di successo


di Silvia Fattore


BIENO. La crisi economica degli ultimi anni ha portato ad una riscoperta delle tradizioni locali, in particolare di quelle gastronomiche. Un esempio nel territorio della Valsugana e Tesino è quello dalla Festa del Radicchio di Bieno, una manifestazione nata nel 2005 che l'anno scorso ha contato più di 3.000 visitatori in un Comune dove i residenti sono poco più di 300.

Dietro a una manifestazione che in pochi anni ha raggiunto fama regionale, oltre che l'impegno dell'amministrazione comunale e di molti volontari, c'è un piccolo imprenditore agricolo, Igor Busarello, che con la sua passione è riuscito a legare il nome di Bieno a quello di radicchio. La sua è una storia fatta di piccoli passi, compiuti un po' per volta, che hanno portato alla consolidamento di un'azienda familiare in grado di offrire lavoro e allo stesso tempo rilanciare l'agricoltura del territorio.

«L'azienda - racconta Busarello - è nata nel ’92 da mio padre con 500 mq di radicchio e circa 3000 piante. Il progetto era partito con Piano Leader per lo sviluppo dell'agricoltura in Valsugana e Tesino. In un primo periodo conferivamo ad una cooperativa in Veneto, ma con il passare degli anni ci siamo orientati sempre più a commercianti i quali riescono attualmente a distribuire i nostri prodotti in tutto il nord Italia».

Uno sforzo dopo l'altro, quindi, hanno portato a una crescita dell'azienda che oggi conta ben più delle 3000 piantine con cui era partito il papà di Igor vent'anni fa. «Attualmente abbiamo 450.000 piante di radicchio, 100.000 piante di fragole e 2.500 piante mirtillo. Inoltre, dieci anni fa ho costruito un laboratorio per la trasformazione e faccio vasetti di radicchio sott’olio, sugo di radicchio, nettare di fragole e mirtilli, crauti della Valsugana e verze del Tesino, biscotti con la farina di mais, spin della Valsugana. Trasformiamo il prodotto di altre aziende che trattano anche biologico».

L'impatto occupazionale poi non è secondario, l'azienda di Igor in piena stagione può arrivare ad avere fino a 10 collaboratori.

«Sono molto soddisfatto dell'azienda, anche se devo ammettere che un po' di preoccupazione per il futuro c'è. Questo non è proprio un bel momento economico. I prezzi alle aziende sono bassi, i consumi della popolazione ridotti, e le spese sempre troppe. Ma lo spirito è sempre quello di andare avanti migliorandosi. Un esempio pratico? Adesso stiamo selezionando piante di radicchio di Bieno tardivo per riuscire a farle sempre più precoci e quindi avere un prodotto pronto già ai primi di agosto. Il prossimo appuntamento è domenica 6 ottobre, alla festa dove si potrà passare una bella giornata degustando i piatti con il radicchio di Bieno».













Scuola & Ricerca

In primo piano