I grisentiani pronti a passare con Rossi 

Progetto Trentino verso la maggioranza. Simoni: «Dialogo aperto, possibile anche un’indicazione di voto alle politiche»



TRENTO. Walter Viola è stato il primo a fare il salto carpiato e un mese fa ha annunciato il suo passaggio al Patt, criticato dai vertici di Progetto Trentino. Ma un mese dopo è lo stesso Pt, il movimento fondato nel 2013 da Silvano Grisenti dopo la rottura con l’Upt, che dopo una legislatura all’opposizione è pronto a «traslocare» nella maggioranza del governatore Ugo Rossi.

«Il presidente Rossi è il garante di un accordo che per noi è più tecnico che politico, nell’interesse del Trentino. Vogliamo dare il nostro contributo, noi siamo disponibili se non creiamo disturbo», spiega il presidente Marino Simoni, che oggi siede con Gianfranco Zanon in consiglio provinciale. Pronti a costituire una nuova gamba del centrosinistra autonomista? «Abbiamo aperto una riflessione al nostro interno, è un’ipotesi su cui si sta lavorando. Noi vogliamo mantenere la nostra lista e la nostra identità - prosegue Simoni - per questo non abbiamo condiviso, pur rispettando le scelte personali, il passaggio di Viola al Patt. Ma pensiamo di poter portare il nostro contributo a una coalizione un po’ asfittica che ha dimostrato di avere dei problemi dopo vent’anni al governo».

Di «governo di solidarietà provinciale» Pt aveva parlato già lo scorso luglio, quando presentò un proprio documento politico. La pregiudiziale nei confronti del Pd - conferma il presidente di Pt - «è venuta meno»: «Quello che avevamo sottolineato era l’eccessivo condizionamento del Pd sulla coalizione in questa legislatura. Ma a noi interessa il programma ed è su questo che lavoriamo per costruire un’alleanza. Oggi il dialogo è con il presidente Rossi, non con i segretari di partito. Se la coalizione riterrà opportuno, noi siamo disponibili a dare il nostro contributo sulla base del documento che abbiamo presentato la scorsa estate, che mette al centro l’economia, il lavoro, le imprese».

Il confronto, dentro Progetto Trentino, è ancora in atto. Silvano Grisenti, pur fuori dalle istituzioni dopo la condanna in via definitiva per truffa, violenza privata e corruzione propria, resta però il vero leader del movimento che nel 2013 si presentò come primo azionista della coalizione guidata da Diego Mosna. L’esito non fu quello sperato e meno di cinque anni dopo le condizioni sembrano mature per veleggiare verso la maggioranza di governo. Un punto fermo infatti c’è: «Abbiamo escluso alleanze con Lega, Fratelli d’Italia e Cia», scandisce Simoni, «noi non possiamo stare insieme a chi basa la propria azione politica sul populismo e la demagogia. Abbiamo sbagliato nel 2015 alle comunali a Trento (candidato sindaco era Claudio Cia, ndr)». E alle politiche? «Se arriveremo a definire un accordo daremo indicazione - conclude Simoni - altrimenti lasceremo liberi i nostri aderenti».

(ch.be.)













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