I dentisti nel mirino della Guardia di Finanza

In queste ultime settimane le fiamme gialle hanno effettuato una serie di verifiche fiscali nelle case e negli studi di molti odontoiatri in provincia



TRENTO. I tempi sono duri, durissimi, si sa. E per questo motivo la lotta all’evasione si fa sempre più dura, almeno a queste latitudini. La Guardia di Finanza di Trento ha avviato ormai da molto tempo una vera e propria campagna di verifiche dei redditi dei professionisti. Nei mesi scorsi è toccata agli avvocati e ai notai. In queste settimane nel mirino c’è la categoria dei dentisti. Le fiamme gialle battono quasi a tappeto il territorio e svolgono dei controlli certosini con verifiche sia negli studi professionali che a casa. In queste settimane i finanzieri hanno effettuato controlli negli studi e nei domicili di dentisti a Riva del Garda, Rovereto, Arco e ora a Pergine e a Baselga di Piné. Lo spiegamento di forze è imponente. Per evitare che i professionisti possano nascondere documentazione relativa a redditi non dichiarati, di solito si muovono contemporaneamente due pattuglie. Una va a casa del professionista da verificare e l’altra allo studio. In queste settimane sono state molte le verifiche presso i dentisti trentini. Le fiamme gialle controllano il giro d’affari e verificano anche i movimenti bancari, oltre al libro delle fatture. In particolare, i controlli vertono proprio sulla corrispondenza tra entrate e uscite. Per questo le fatture vengono comparate con i pagamenti fatti dai clienti direttamente in banca o con i versamenti sui conti correnti. La normativa prevede che la fattura vada emessa entro 24 ore dal pagamento. Se si tratta di un versamento in banca, la norma prevede che il professionista emetta la fattura entro 24 ore dall’avvenuta conoscenza del pagamento, quindi dalla stampa dell’estratto conto.

Le verifiche da parte della Guardia di Finanza in questi mesi hanno riguardato soprattutto i professionisti. I luoghi comuni hanno sempre indicato i lavoratori autonomi e i professionisti come categorie con maggiore possibilità di evadere il fisco. I controlli in Trentino, però, sono molto stringente. Non solo da parte della Finanza, ma anche da parte dell’Agenzia delle Entrate. Già da molti mesi, le fiamme gialle hanno messo nel mirino i liberi professionisti. Già da un paio d’anni le verifiche sempre più attente hanno riguardato gli avvocati. Sono state anche emesse alcune sanzioni soprattutto per irregolarità minori, ma sono stati anche scorti episodi più o meno piccoli di evasione.

Dopo gli avvocati, è toccata anche ad altri professionisti ed ora è la volta dei dentisti. Le fiamme gialle cercano soprattutto documentazione contabile. Le schede dei pazienti, però, sono coperte dal segreto professionale. Quindi, in teoria, le fiamme gialle non possono verificare che tipo di lavoro viene svolto per un singolo cliente. Il segreto professionale copre proprio lo stato di salute dei pazienti. Quindi la Guardia di Finanza non può controllare le schede dei clienti dei dentisti, ma può controllare il libro delle fatture e anche i conti bancari. Per questo le verifiche non si limitano alle visite negli studi e nelle abitazioni dei professionisti. Le fiamme gialle vanno anche in banca e poi fanno anche verifiche sulla cosiddetta capacità di reddito dei singoli professionisti. Si verifica se sono proprietari di beni di lusso come barche o auto di grossa cilindrata o abitazioni prestigiose. Poi tutti i dati vengono incrociati e confrontati con l’attività professionale.

Un lavoro certosino che spesso fa tremare i professionisti che finiscono nel mirino. Il timore di aver commesso una qualche irregolarità c’è sempre. Così come c’è sempre paura di aver dimenticato qualcosa. Questo, ovviamente, per chi è ligio alle regole e ha registrato tutto. Altro discorso per chi ha effettuato prestazioni in nero. In questo caso, i timori sono molto più forti, visto che rischia di incappare nelle maglie dei controlli della Finanza.

(u.c.)













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