Grisenti: «Progetto Trentino è nel centrodestra. Ok a Fugatti» 

Parla l’ex assessore di Dellai: «Troppi anni con lo stesso governo in Provincia, la gente vuole alternanza» L’Udc ha ricevuto ieri l’imprimatur di Cesa: farà la propria lista e chiederà di usare il simbolo del Ppe 


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Lo Scudo Crociato sarà al fianco della Lega Nord per le provinciali di ottobre. Ieri a Roma il commissario dell’Udc Andrea Brocoli ha ottenuto il via libera dal presidente del partito Lorenzo Cesa per fare una propria lista e per appoggiare senza se e senza ma la corsa alla presidenza della Provincia di Maurizio Fugatti.

Già, perché il tema che fra poche ore dovrà essere tolto dal tavolo è quello della candidatura a presidente: la Lega schiererà il sottosegretario alla Salute con chi ci sta. Ovvero ad oggi l’Udc (che proverà ad utilizzare anche il simbolo dell Ppe), Agire, Associazione Fassa e, a quanto pare, anche Progetto Trentino. Lo spiega in questo colloquio Silvano Grisenti, in vista del tavolo di coalizione convocato per oggi alle 13.

Grisenti come mai avete proposto sino a ieri i nomi di Marino Simoni e Ilaria Vescovi per la corsa al presidente della Provincia? Quello di Fugatti non vi convinceva?

«Va fatta chiarezza su questo passaggio. La dottoressa Vescovi avrebbe incontrato la convergenza di larga parte della coalizione ma è stata lei a spiegare che per il proprio impegno nell’attività professionale, non poteva dedicarsi alla politica. Su Simoni non c’era il sì dei partiti e quindi Marino in precedenza aveva fatto un passo di lato».

E siamo arrivati alla riunione dell’ultima settimana con i soli Fugatti e Geremia Gios rimasti come possibili candidati presidenti.

«Noi abbiamo chiesto di convergere su nomi che potessero da una parte allargare la coalizione e, dall’altra, essere inclusivi e garanti dell’intera coalizione che si formerà. I due nomi, Gios e Fugatti, hanno onestamente queste caratteristiche».

Ma per voi di Progetto Trentino Fugatti non è inclusivo a sufficienza?

«Ogni persona che nasce in un partito, che vi appartiene, è per definizione una persona di “parte” a prescindere dal nome. Anche Marino Simoni sarebbe stato di parte. Abbiamo cercato una persona che potesse avere caratteristiche diverse, vedi Vescovi o lo stesso Gios. Non c’è una contrarietà sul nome di Fugatti, tutt’altro. La Lega ad ottobre farà un gran bel risultato, magari non uguale a quello del 4 marzo, quando ha potuto incassare i voti delle nostre realtà civiche. Compresi molti voti di Progetto Trentino, per capirsi. Ma il trend è questo, e la Lega farà molto bene».

Ma rispetto alla riunione di oggi voi ragionate ancora per un’alternativa a Fugatti o no?

«Lo dico chiaramente: dalla riunione di oggi si uscirà con il nome di un candidato presidente e con una coalizione. Punto».

Se il nome è Fugatti voi, Progetto Trentino, ci siete oppure no?

«Sì, sì. Non ci sono problemi. Il deliberato di Progetto Trentino è questo: abbiamo fatto una scelta politica e quindi siamo nel centrodestra».

In che cosa ritenete dunque inadeguato il centrosinistra?

«Dopo 20 anni di governo in Provincia la spinta ideale per il centrosinistra non c’è più. E se noi vogliamo bene al Trentino dobbiamo pensare ad un progetto diverso. La cosiddetta alternanza, e quando ero al governo non lo capivo, è un valore assoluto. Serve il cambiamento per uscire da una situazione quasi kafkiana. Abbiamo il dovere assoluto di recuperare entusiasmo anche nella nostra comunità, l’unico modo è quello di cambiare aria. Per farlo, aldilà del centrodestra, non vedo altre possibilità».

Molti vi vedevano nel cosiddetto terzo polo, quello civico.

«L’idea civica che gironzola non ha le condizioni per essere alternativa al centrosinistra. Non lo vedo proprio. Noi nel centrodestra ci siamo per portare la moderazione e l’idea di buon governo».













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