Giunta Fugatti, alla Lega 4 assessori e il Consiglio 

Il Carroccio prende tutto: per la presidenza dell’aula Paccher o Dalzocchio Tonina c’è, l’esterno all’industria è Spinelli. A Bisesti scuola e università


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Maurizio Fugatti si è preso sino all’ultimo giorno utile per varare la propria giunta. L’esecutivo provinciale verrà svelato oggi dal presidente, con l’assegnazione delle deleghe agli assessori, e sarà a forte trazione leghista, visto il grande risultato ottenuto ad ottobre dal Carroccio. Il partito di Salvini non ha timore nel mostrare i muscoli al centrosinistra: avrà ben quattro assessorati e pure la presidenza dell’aula consiliare.

Ieri sera le indiscrezioni volevano che l’assessore esterno sia stato individuato nel commercialista roveretano Achille Spinelli, 45 anni, esperto nell’elaborazione della contabilità alle imprese. E i rumors trapelati da piazza Dante confermavano di nuovo la presenza di Mario Tonina dentro l’esecutivo dopo i malumori nati nei giorni scorsi per via della sua fresca provenienza dalle file del centrosinistra. Sarebbe dunque prevalsa la volontà di Fugatti di mediare con Progetto Trentino e di tenere unita la coalizione, non rischiando fratture precoci e pericolose per il prosieguo della legislatura.

Ancora in bilico la presidenza del Consiglio provinciale con Walter Kaswalder che andrà a presiedere il consiglio regionale, ruolo che l’Autonomista popolare ha sempre preferito rispetto all’analogo posto in Provincia. Si realizzerà dunque la doppietta leghista delle presidenze, giunta-Consiglio. In casa Lega la campanella di presidente d’aula accontenterebbe più di un consigliere: da Mara Dalzocchio (che ricopriva questo ruolo a Rovereto) al votatissimo Roberto Paccher. Se dovesse essere scelta la prima, Paccher dovrebbe accontentarsi di essere il capogruppo del Carroccio. Con questo schema Claudio Cia (Agire) e Giorgio Leonardi (Forza Italia) troveranno opportuna collocazione nell’esecutivo regionale.

La tabella sintetizza assessorati e deleghe tracciate, a matita, sino al momento di andare in stampa e, come è sempre accaduto, perfettibili di cambiamenti. In giunta ci dovrebbero essere le due parlamentari Stefania Segnana e Giulia Zanotelli con Fugatti che confida di contare su un election day a maggio, dove accorpare il voto per le Europee con quelle suppletive.

Ma andiamo con ordine. Il presidente della Provincia dovrebbe tenere per se, come da tradizione, personale e Finanze, con Maurizio Fugatti che si occuperà anche di Protezione civile.

Al suo vice Rodolfo Borga (Civica Trentina), che sarà operativo solo tra qualche mese per via di problemi di salute, andranno gli enti locali e, secondo alcuni, i lavori pubblici che di fatto ora sarebbero gestiti ad interim da Fugatti stesso.

Mario Tonina (Progetto Trentino) dovrebbe occuparsi di trasporti, urbanistica, ambiente, energia e Cooperazione. E veniamo al blocco leghista: il segretario Mirko Bisesti avrà le deleghe pesanti di Università, istruzione, ricerca e cultura, con la voglia e l’intenzione di mettere mano a diverse cose, a partire dal modo in cui in Trentino viene impartito l’insegnamento delle lingue. Se dovesse passare l’idea di un’esponente politica della valle di Non all’agricoltura, sarà proprio Giulia Zanotelli ad occuparsi del dicastero in questione, cui verrebbe abbinato il tormentato settore delle foreste, oltre a caccia e pesca.

Assessorato delicatissimo anche per l’altra onorevole Stefania Segnana, cui il presidente Fugatti ha in animo di affidare l’assessorato alla Salute e al welfare.

Ma non avrà tempo per annoiarsi, anzi, nemmeno Roberto Failoni che dovrà occuparsi di un settore chiave per il Trentino, il turismo, oltre ad essere l’interfaccia con le categorie del commercio e dell’artigianato. L’albergatore di Pinzolo dovrebbe avere tra le proprie competenze anche lo sport.

Vi è poi la novità dell’assessore esterno, ovvero Achille Spinelli, uomo considerato vicino alla Lega e amico personale del presidente Fugatti.

La traccia su cui il governatore stava lavorando era quello di affidargli le politiche del lavoro e l’industria, con tutte le possibilità di un suo coinvolgimento più ampio nel settore economico. Oggi, per forza di cose, si conoscerà nei dettagli la squadra di governo dei prossimi 5 anni.













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