Giovo, la festa dell’uva fa il pieno di pubblico 

In tre giorni di manifestazione a Verla si sono registrate oltre 20mila presenze A vincere la sfilata il carro degli “Scarozi” dedicato a Leonardo da Vinci


di Daniele Erler


GIOVO . Con la sfilata dei carri e la vittoria degli “Scarozi” (98 punti) – con un carro dedicato all’ingegno di madre natura e a Leonardo da Vinci – si è chiusa ieri la sessantunesima Festa dell’Uva a Verla di Giovo. Seconde sono arrivate “Le Cavezare” (87 punti), terzi gli “Scorlaperi” (79 punti). Il primo bilancio della festa parla di un record di presenze: più di 20 mila nei tre giorni. Sarà stato per il bel tempo, eccezionalmente caldo per una domenica di fine settembre, o per il passaparola di chi è rimasto soddisfatto gli anni scorsi. O più probabilmente il merito è del lavoro dei volontari: molti di loro sono giovanissimi, coordinati dalla pro loco di Giovo presieduta da Cesare Pellegrini. Fatto sta che questa manifestazione dedicata al vino – in un piccolo paese all’imbocco della val di Cembra – è ormai uno degli eventi più interessanti e meglio organizzati di tutto il Trentino. Riesce ad attirare sempre più turisti anche da fuori regione.

Ieri mattina 1.100 persone hanno preso parte alla marcia dell’uva, lungo i vitigni della val di Cembra. A mezzogiorno alcuni stand hanno finito il cibo, segno che erano state superate le più rosee aspettative sull’affluenza. Nel pomeriggio c’è stato il momento clou: la sfilata dei cinque carri in concorso, vissuta da un fiume umano di persone, raccolto ai lati di via principe Umberto. A introdurla, sul carro vendemmiale fuori concorso, la regina dell’uva: quest’anno in dolce attesa. La sfilata è uno spettacolo fatto di musica e colori, di trucchi e acconciature, di costumi e di tanta bellezza. Come sempre, i gruppi allestitori hanno scelto in libertà il tema del carro, con l’unico obbligo di legarlo – in maniera più o meno creativa – all’uva e al vino. Gli “Scarozi”, primi classificati, hanno fatto salire sul carro Leonardo da Vinci, paragonando il suo ingegno a quello della natura. I “Picaciuk” hanno inscenato una partita di calcio fra vini bianchi e rossi, con Rosato da Ceola come arbitro. I “Vinpower” si sono ispirati all’antica Grecia, riprendendo la mitologia e le conoscenze astronomiche dell’antichità. Anche “Le Cavezare” hanno fatto un viaggio nell’epoca classica, ispirandosi alla guerra di Troia. Gli “Scorlaperi” hanno ricreato, dall’alfa all’omega, le fasi che portano alla maturazione dell’uva. Il caldo cocente ha giocato un brutto tiro a uno di loro: è svenuto e l’arrivo dell’ambulanza ha interrotto per qualche minuto la sfilata. Ma il ragazzo si è ripreso senza neanche dover salire sull’ambulanza, si è rialzato ed è stato accolto da un lungo applauso. Tutto insomma è andato bene. Spente le luci della festa, i volontari hanno già iniziato a pensare alla prossima edizione.

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