Gare sospette, sindaco nei guai 

L’inchiesta. Il primo cittadino di Pinzolo Michele Cereghini, indagato per turbativa d’asta e peculato, è stato allontanato dal Comune e sospeso Le accuse: avrebbe favorito un’azienda per le luminarie natalizie e si sarebbe attivato per l’assunzione di un’amica come addetta stampa


Valentina Leone


Trento. Peculato e turbativa d’asta: queste le due contestazioni che la Procura di Trento muove al sindaco di Pinzolo Michele Cereghini, per il quale il pm Maria Colpani ha chiesto e ottenuto dal gip Marco La Ganga la misura cautelare del divieto di dimora, ritenendo vi fosse il pericolo di inquinamento delle prove. Martedì, quindi, Cereghini è stato allontanato dal territorio comunale dagli uomini delle Fiamme gialle, che da tempo stavano indagando sulla gestione di alcuni concorsi del comune rendenero: alcuni mesi fa i finanzieri avevano bussato proprio in Municipio e nella sede dell’Apt per acquisire documentazione legata alle luminarie natalizie, del valore di 100.000 euro. Oltre al primo cittadino, ci sarebbero anche altre persone indagate.

L’indagine

Sotto la lente degli investigatori sono finiti in particolare tre episodi. Per quanto riguarda la contestazioni di turbativa d’asta, secondo la Procura Cereghini, insieme ad altri, avrebbe predisposto una gara per le luminarie natalizie 2018/2019 – del valore di circa 100.000 euro - con criteri volti di fatto a favorire una particolare ditta. Secondo la Procura, Cereghini inoltre avrebbe anche pilotato la selezione per l’assunzione di un addetto stampa per il Comune di Pinzolo, favorendo un’amica.

In particolare, avrebbe fatto in modo di adeguare i requisiti richiesti dalla selezione a quelli posseduti dall’amica. Tra questi l’anzianità d’iscrizione all’Ordine dei giornalisti, che all’inizio doveva essere di tre anni ma è stato abbassato a due per fare in modo che l’amica di Cereghini rientrasse nei parametri.

L’accusa di peculato riguarda invece l’utilizzo di un’autovettura dell’Apt Campiglio Pinzolo Val Rendena, ente nel quale il primo cittadino siede nel cda in qualità di membro di diritto: per la Procura, Cereghini avrebbe utilizzato l’Audi dell’Apt per scopi che, in realtà, riguardavano attività proprie del Comune.

L’eco

La notizia, come immaginabile, ha fatto il giro della val Rendena, dove Cereghini - che prima di diventare primo cittadino esercitava come ingegnere nello studio tecnico di famiglia - è molto conosciuto. Del resto, da quando Pinzolo è diventata la meta vacanziera del vicepremier Matteo Salvini, non è raro leggere di incontri, principalmente istituzionali, tra il leader del Carroccio e il primo cittadino.

«Io estraneo alle accuse»

Nel procedimento, Cereghini è assistito dall’avvocato Roberto Bertuol, che però dal canto suo si limita ad affermare: «Il mio assistito respinge tutte le accuse a suo carico, e a tal proposito avrà modo di chiarire la sua posizione nell’interrogatorio di garanzia, che è fissato per la prossima settimana».

Per quanto riguarda il divieto di dimora, l’avvocato Bertuol precisa che come difesa presenterà un ricorso immediato al Tribunale del Riesame, per chiedere la revoca della misura cautelare.

Lo stesso Cereghini ieri ha inviato un comunicato relativo alla vicenda: «Risulta di dominio pubblico che a novembre sono stati acquisiti presso il nostro municipio atti e documenti di alcuni procedimenti amministrativi. Le indagini sono tuttora in corso e ieri sono stato raggiunto da un provvedimento che mi inibisce la dimora all'interno dei confini del Comune seguito, oggi, da un ulteriore atto che mi sospende dalle funzioni di sindaco. Pur nella drammaticità del momento, sono sereno e respingo ogni accusa perché confido nel lavoro della magistratura, nella quale nutro la massima fiducia. Il Comune di Pinzolo - precisa poi Cereghini - verrà retto temporaneamente dal vicesindaco. A lui, agli assessori ed ai consiglieri di maggioranza e di minoranza auguro buon lavoro e ai mii concittadini buona Pasqua».













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