AMBIENTE

Gardolo, accanto all'officina illegale i Finanzieri scoprono pure una discarica abusiva

Sequestrati oltre 120 metri cubi di materiale e denunciate due persone; le analisi chimiche dei terreni valuteranno il livello di inquinamento e di tossicità raggiunto. GUARDA LE IMMAGINI



TRENTO. I Finanzieri della Compagnia di Trento hanno sequestrato a Gardolo un’area di 1.200 metri quadri adiacente a un’officina abusiva di autoriparazioni, utilizzata come deposito illecito di rifiuti in violazione delle normative a protezione dell’ambiente. 

L’operazione di servizio è nata da un’attività di controllo fiscale nei confronti di un’officina di autoriparazioni “in nero”, priva di autorizzazioni e licenze, condotta a Gardolo da un trentenne moldavo residente in Italia.

I Finanzieri hanno perquisito tutta l’area, trovando nel vasto piazzale adiacente una quantità ingente di rottami, carcasse di automezzi - alcuni ancora provvisti di targa -, pile di pneumatici, batterie, elettrodomestici, materie plastiche, colle e vernici, il tutto sparso e accatastato in modo disordinato e esposto alle intemperie, senza che venissero prese precauzioni minime per evitare il percolamento nel terreno sottostante, col rischio di inquinamento delle falde acquifere. 

Gardolo, officina abusiva e discarica illecita di carcasse di auto

La Guardia di Finanza di Trento ha un'area di 1.200 metri quadri. Rinvenuta una quantità ingente di rottami, carcasse di automezzi - alcuni ancora provvisti di targa - pile di pneumatici, batterie esauste, elettrodomestici, materie plastiche, colle e vernici. LEGGI L'ARTICOLO: 120 metri cubi di materiale

Gli approfondimenti condotti  hanno permesso ai Finanzieri di individuare quale responsabile della discarica illecita di rifiuti anche un idraulico 30enne del posto, affittuario di un deposito collocato accanto all’area abusiva. 

Al termine delle operazioni, sono stati inventariati, nell’area sequestrata, oltre centoventi metri cubi di materiale illecitamente stoccato, tra cui rifiuti pericolosi, il tutto sparso e accatastato in modo disordinato ed esposto alle intemperie, fatto questo che ha contribuito ad accelerare il deperimento dei materiali presenti.

I due trentenni sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria quali responsabili, in concorso, di gravi violazioni della normativa ambientale previste e punite dal Decreto Legislativo n. 152/2006 con pene detentive fino a tre anni e sanzioni pecuniarie che giungono a oltre cinquantamila euro; l’intera area è stata sottoposta a sequestro, oltre al ponteggio, banco da lavoro e numerosa altra attrezzatura utilizzata dal cittadino moldavo per l’attività di autoriparazioni in nero.

Gli organi competenti ad effettuare le analisi chimiche dei terreni sequestrati valuteranno il livello di inquinamento e di tossicità raggiunto nonché l’eventuale avvelenamento di falde acquifere sottostanti.

È in corso la ricostruzione da parte dei Finanzieri della Compagnia di Trento, sulla base dei documenti sequestrati, del volume d’affari dell’attività completamente in nero svolta sul terreno attualmente sotto vincolo giudiziario.













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