Funivie, è morto Ernesto Bertoli 

Lutto in val di Sole. Chiamato da Bruno Kessler, l’imprenditore di origini milanesi, 81 anni, è stato fondatore e presidente degli impianti  di Folgarida-Marilleva. Ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo del turismo invernale della val di Sole tra gli anni Sessanta e Settanta



Trento. «Senza Ernesto Bertoli saremmo tutti emigrati all’estero». Forse le parole di Guido Ghirardini, ex presidente di Melinda ed ex consigliere provinciale, più di tutte le altre sintetizzano il ruolo che Ernesto Bertoli - spirato ieri all’età di 81 anni - ha avuto nello sviluppo della val di Sole. E non solo.

Imprenditore milanese, fu chiamato in valle da Bruno Kessler per avviare un progetto di sviluppo del turismo invernale, tra gli anni Sessanta e Settanta, che cambiò radicalmente l’assetto economico (e sociale) della val di Sole. Fu Bertoli, infatti, ad “inventarsi” le funivie Folgarida-Marilleva, trasformando un pezzo di montagna vergine in un’industria turistica, che significò - certo - anche un forte sviluppo urbanistico: oggi da molti è additato come esempio negativo (in particolare i palazzoni in multiproprietà di Marilleva) ma nell’ottica dell’epoca fu una strada verso l’emancipazione della valle. Bertoli ha guidato per decenni la società insieme al fidatissimo Armando Renzi, direttore generale (scomparso alcuni anni fa) ricordato anche per aver avuto un indispensabile ruolo di “ammortizzatore” tra le spigolature caratteriali di Bertoli e le maestranze.

«Bertoli era un uomo molto determinato, forse anche discutibile per alcuni aspetti, ma è stato la salvezza della valle - il ricordo di Guido Ghirardini - senza di lui saremmo tutti andati all’estero». Un pensiero condiviso da Andrea Lazzaroni, sindaco di Dimaro Folgarida: «È stato Ernesto Bertoli a far sterzare verso la modernità una valle che viveva di sussistenza e che negli anni Sessanta era alle prese con una forte emigrazione. Bertoli ha creato tantissimi posti di lavori, dimostrandosi imprenditore di altissimo livello».

«Quando Bertoli è arrivato in valle di Sole, c’era solo un piccolissimo impianto a Peio - ricorda il sindaco Angelo Dalpez - non solo ha portato capitali in valle di Sole, ma ha fatto da collante per gli investimenti sul territorio. Con gli impianti, inoltre, ha fatto da traino allo sviluppo urbanistico di Folgarida e Marilleva».

Che Bertoli avesse una visione ampia, lo dimostra anche la società creata ad hoc per la realizzazione del traforo del Peller (progetto nel limbo da decenni), opera che vorrebbe collegare Cles a Malé in pochi minuti. Nella seconda metà degli anni Novanta si ricorda il tentativo di scalata alle Funivie di Campiglio, fallita solamente per l’intervento deciso degli imprenditori della val Rendena. Gli interessi dell’imprenditore sono arrivati anche nel settore bancario, dove ha avuto un ruolo importante nella Popolare del Trentino.

Il declino è poi arrivato con la vicenda Aeroterminal, l’investimento nell’aeroporto di Venezia che si è alla lunga rivelato fallimentare. Al punto che Bertoli si è visto costretto a cedere al curatore l’intero pacchetto azionario della “sua” creatura, le funivie Folgarida-Marilleva, successivamente acquisite all’asta dalle Funivie di Campiglio. Una vicenda con la quale in val di Sole molti sono rimasti scottati. Una vicenda che comunque non toglie nulla al ruolo fondamentale avuto da questo imprenditore nella storia della val di Sole. G.F.P.













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