«Forcoloti e Brusacristi», la rivalità sul web

Mezzolombardo, impazza «Sei di... se...» con aneddoti su personaggi, negozi, posti di ritrovo


di Anna Tava


MEZZOLOMBARDO. Sull'onda delle iniziative di Trento e Rovereto, e via via di moltissime località del Trentino, il gruppo “Sei di Mezzolombardo se...” non poteva mancare. Su Facebook conta già 370 membri desiderosi di scambiarsi ricordi, postati spesso in dialetto locale.

Fondato da una signora che vive lontano, da gruppo aperto si è già tramutato in chiuso, per entrare occorre perciò fare richiesta: forse si temeva che si infiltrassero dei “non Forcoloti doc”. Infatti “Forcoloti per sempre” si dichiarano coloro che a Mezzolombardo non abitano più, ribadendo ancora una volta la differenza con i “Brusacristi” di Mezzocorona.

Fatti degli anni Cinquanta contrapponevano i due paesi, con l'espisodio culminante di crocefisso, che stava sul ponte-confine, che venne bruciato; la gente di Mezzolombardo rincorse con i forconi i colpevoli, che, pare, fossero abitanti dell'altro comune. Questa contrapposizione, ormai solo scherzosa, serve ancora a dichiarare un'appartenenza ben ristretta, tanto che nelle scritte sulla pagina Facebook è “poveretto chi è via di qui” tanto chi abita a Napoli che chi sta a Mezzocorona.

E tanti tornerebbero “nel paes pù bel!”, reso tale più dai ricordi d'infanzia che dalla realtà. Le scritte sono un susseguirsi di nostalgie, riferimenti a personaggi (el Naba, la doneta dei cazoti, don Ruele, i maestri), negozi (el Bepi caliar, la cartoleria dela Zita, la pasticeria Fischnaler, le verdure dela Oliva), aneddoti (“a magio gh'era el rosario ma noi tondaven entorno al campanil”), luoghi di ritrovo (le tavernete) ed eventi salienti (“el carneval quando gh'era el Cornelio”, “el prim dì de scola, che discorsi longhi!”). Compaiono vecchie foto dell'asilo, di classe e di coscrizione, anche quella del ritrovo di “quelli che si chiamavano Mario”.

Si è scatenato il piacere allo scavo nel tempo passato e un senso di comunanza che rincuora chi sta lontano e avvicina chi incontrandosi per le vie non aveva motivo di salutarsi, ma ora si è amici di Facebook e, avendo condiviso quel ricordo comune, magari ci si sorride. Gli ultimi post propongono di vedersi per una pizza, “meglio se in un locale gestito da compaesani”, si legge. Intanto anche la val di Cembra si mobilita: “Sei di Cembra se...”.

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