Fiera per quasi 100 mila La pioggia frena il record 

Ottimo afflusso, ma il meteo ha influito. Traffico intenso e un solo ingorgo in Sanseverino. L’effetto “Masterchef” spinge la vendita di oggetti da cucina


di Claudio Libera


TRENTO. Una fiera di San Giuseppe, caduta alla vigilia del 19 marzo, che oggi “rende gli onori” pure ai papà, ha visto Trento sin dalle prime ore animarsi di bancarelle, furgoni, ombrelloni ed ombrelli, con impermeabili annessi. Fino alle 5 circa la pioggia ha continuato a cadere per lasciare poi lo spazio al tempo variabile ma non al disturbo bagnato, che comunque si è riproposto proprio nell’intervallo solitamente dedicato al pranzo. Parcheggi comunque tutti occupati, anche quelli straordinari, gestiti in autonomia dalle associazioni di volontariato e dagli studenti, nei cortili dei vari istituti scolastici.

In totale – le indicazioni sono del Commissario capo funzionario Mauro Eccel della Polizia Locale – gli stalli previsti per le bancarelle che tradizionalmente compongono questa fiera di inizio primavera sono 570, con una trentina di posti rimasti liberi. “Sicuramente il maltempo degli ultimi giorni ha influenzato la scelta di alcuni ambulanti – spiega – così i posti, sono stati assegnati in ordine di arrivo agli spuntisti, quei venditori che ad ogni fiera o mercato si posizionano all’esterno, in attesa di sostituire gli assenti”.

Per quanto riguarda gli uomini della Polizia locale in servizio, in aggiunta a Carabinieri, Polizia, Guardia di finanza, pure in borghese, sono stati circa 80 suddivisi nei vari turni, dalle 5.30 alle 20.30, tra quelli che hanno seguito in prima persona il mercato, quelli che si sono occupati della viabilità esterna, più le pattuglie motorizzate e gli uomini e le donne in borghese, in azione di prevenzione e di controllo, per prevenire furti o borseggi. Dalle 13 poi, momentaneo blocco del traffico al ponte di San Lorenzo per la concomitante presenza, oltre alle giostre, della partita del Calcio Trento. Alla fine – sempre secondo l’occhio esperto dell’ispettore Eccel e dei suoi uomini collegati via radio, “non è stata una fiera da primato come negli ultimi due anni, una edizione senza infamia e senza lode, non si sono raggiunte le 120 mila presenze, si può stimare che siano state tra le 90 e le 100 mila”.

Nessuna particolare difficoltà nella gestione del traffico, tolto l’ingorgo in Sanseverino risolto prontamente, poi per quanto riguarda le sanzioni, ne sono state elevate diverse agli ambulanti, per dimenticanza della licenza o per invasione di spazio. Alcune pure quelle per accattonaggio in luoghi non consentiti mentre per ciò che riguarda le segnalazioni, forse anche a causa della minor affluenza, è stato denunciato un solo borseggio.

Le merci in mostra e naturalmente in vendita, le solite di sempre, dall’abbigliamento alle scarpe, dalle borse agli articoli per la casa. Con l’aggiunta, in questo caso forse grazie al proliferare delle trasmissioni televisive riservate alla cucina, di molti banchi con pentole e padelle di ogni misura, tante per l’induzione, molte solo per l’elettrico, con bistecchiere e griglie degne del Giorno del Ringraziamento a stelle e strisce.

In piazza Duomo e in via Rosmini, con le vie limitrofe nel quadrilatero universitario, invece, regno esclusivo di piante da fiore e da frutto, di verdura da poter coltivare non solo nell’orto ma pure sul balcone o nei tanto di moda orti verticali, cassettine disposte in bell’ordine decrescente per facilitare pure l’annaffiatura. Prezzi in linea con le passate annate e la gente più accorta, soprattutto quella giunta dalle valli, a fare gli acquisti migliori nelle prime ore del mattino. Molto meno che negli anni passati i venditori di palloncini gonfiabili, tutti o quasi messi in vendita a 6 euro, compresi i supereroi che non volano ma che per qualche breve lasso di tempo, fanno bella mostra di se, al braccio di un bambino o sul cruscotto posteriore dell’automobile. Molti pure i negozi aperti, anche se per la verità alcuni esercizi hanno preferito tenere abbassate le serrande o aprire solo nel pomeriggio. Grandi affari invece per gli esercizi pubblici, presi d’assalto all’ora del pranzo nonostante le moltissime proposte gastronomiche dai banchi. Anche nei padiglioni di via Briamasco 2, le pentole bollivano, grazie ai docenti ed agli studenti dell’Istituto alberghiero, mentre negli stand interni a farla da padroni, i formaggi del Trentino e di altre province, esposti in occasione della Casolara. Per le vie del centro, a profusione, il richiamo della frittura di pesce, di polli allo spiedo, o leccornie di quasi tutte le latitudini del Bel Paese. Alle 19.30, la conclusione della fiera 2018, con le pattuglie della Polizia locale a scortare i camion che provvedevano alla spazzatura ed al lavaggio di strade e piazze ed a notte il lavoro era concluso nel migliore dei modi.

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