Fiammata dei prezzi in Trentino 

L’inflazione a luglio aumenta dell’1,5%. Incremento del 3,9% del costo della bolletta di luce, gas e acqua



TRENTO. Fiammata dei prezzi in luglio in Trentino. Il bollettino dell’Ispat, l’istituto provinciale di statistica, segnala un aumento dell’inflazione dovuto soprattutto all’aumento dei prezzi di bollette e servizi per la casa. L’inflazione è arrivata a toccare quota 1,5% su base tendenziale annua con un aumento dello 0,6%, il doppio rispetto al resto d’Italia, che ha registrato un aumento dello 0,3% rispetto a giugno. Ancora nulla rispetto agli anni precedenti alla crisi, ma molto di più rispetto all’1% registrato a luglio 2017. Da vedere, poi, se la fiammata proseguirà oppure se si spegnerà presto. L’aumento dei prezzi non viene visto come negativo, se contenuto entro certi limiti. Infatti è sintomo di un’economia che tira. Invece, se l’economia va male, i salari sono fermi e i prezzi non aumentano. Per il momento, come sottolinea l’Ispat, è il segnale che le spese e le bollette aumentano. E gli stipendi ancora no. Andando a guardare nel dettaglio i dati italiani si vede che l’aumento rispetto al mese precedente, ovvero giugno 2018, è stato dello 0,3%, mentre nel 2017 non c’era stato alcun aumento passando da giugno a luglio. L’indice dei prezzi in luglio è arrivato a 102,5 rispetto al 100 del 2015. Nella città di Trento questo tasso è lievemente più alto, con 102,9 punti rispetto ai 100 del 2015. A Trento città, però, l’aumento rispetto al mese precedente è dello 0,6% (doppio della media italiana) e rispetto al luglio 2017 è del 1,5% come a livello provinciale. Andando a vedere nel dettaglio i vari settori in cui si sono registrati gli aumenti maggiori, si vede che rispetto al luglio dell’anno scorso le spese per le abitazioni, le bollette di acqua, elettricità e i combustibili sono aumentati del 3,9%, mentre rispetto al giugno 2018 l’aumento è stato del 2,7%. Un aumento piuttosto forte anche rispetto agli altri settori. Infatti, gli alimentari sono aumentati del 2,3%, le bevande alcoliche e i tabacchi del 3,8%, l’abbigliamento e le calzature appena dello 0,6%, mentre i mobili sono restati invariati e i servizi sanitari sono addirittura in calo dello 0,4%. Ancora più forte il calo dei prezzi delle comunicazioni, che sono diminuiti del 3,2%, e dell’istruzione, il cui costo è calato del 10,8%. L’inflazione è aumentata anche a livello nazionale passando all’1,5% dall'1,3% del mese precedente, toccando il livello più alto dall'aprile del 2017. I dati definitivi dell'Istat stimano che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenti dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell'1,5% su base annua, confermando la stima preliminare. Il rialzo si deve principalmente alle tariffe di luce (+1,9% in termini tendenziali) e gas (+8,5% su base annua), secondo gli aggiornamenti decisi a fine giugno













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