DISASTRO FERROVIARIO A LACESIl Consorzio irriguo accusa: "Nella zona della frana c'era un'infiltrazione da anni"

I responsabili del consorzio ammettono il guasto a una valvola a monte del terreno franato sul treno: "Ma quella perdita non può aver provocato da sola lo smottamento". Accuse alla Sad: "Nessuno fa più controlli sulla linea". La procura autorizza la rimozione dei vagoni: "Bisogna verificare che sotto non ci siano altre vittime". Nominati due periti, otto gli avvisi di garanzia per omicidio colposo, disastro ferroviario e procurata frana
LE VITTIME Nomi e volti LE FOTO 1 | 2 | 3 I VIDEO 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 AUDIO TESTIMONIANZE 1 | 2 LA CRONACA Il disastro minuto per minuto MAPPA Il luogo del disastro INTERATTIVO La dinamica dell'incidente



CASTELBELLO (BOLZANO). Nella zona del disastro ferroviario di Castelbello già nel passato c'erano state infiltrazioni d'acqua.

''Un guasto c'e' forse stato, ma l'acqua eventualmente fuoriuscita non può, da sola, avere provocato lo smottamento''. Lo ha detto il presidente del Consorzio irriguo della Venosta, Lothar Burger, tra gli indagati nel fascicolo aperto dalla procura.

''La perdita del nostri impianto può essere stata al massimo la goccia che ha fatto traboccare il vaso'', ha detto. Burger ha ammesso che deve esserci stato un guasto ad un impianto idraulico sovrastante il punto della caduta della frana, ma ha sostenuto che una perizia dimostra che nella zona, oltre all'acqua delle tubazioni, c'era anche dell'altra acqua, proveniente - ha detto - da una vecchia infiltrazione ''con la quale il Consorzio - ha sottolineato - non ha nulla a che fare''.

Due anni fa - ha aggiunto - un contadino gli aveva parlato di questa perdita. Burger ha detto che la pericolosità della zona era conosciuta sino dagli anni '20, quando fu realizzata la prima ferrovia, poi dismessa, sul tracciato della quale, cinque anni fa, è stata poi realizzata la moderna linea gestita dalla Sad, società della Provincia autonoma.

''Allora - ha detto - la situazione era costantemente monitorata, tanto che v'erano tre addetti che percorrevano la zona a piedi 24 ore su 24 per constatare le condizioni della massicciata".

Burger ha detto che una valvola del Consorzio, a monte della frana, era stata aperta alle 8 e che potrebbe esserci stata una perdita fino alle 9 (il treno è passato alle 9.03, ndr.) dovuta al malfunzionamento della membrana.

''Ma l'acqua eventualmente fuoriuscita - ha detto - non può, da sola, avere provocato lo smottamento''.

Burger ha espresso cordoglio per le vittime e solidarietà ai feriti, assicurando la massima collaborazione con la magistratura: ''Se dovessero essere accertate nostre responsabilità - ha detto - ce ne assumeremo l'onere''.

Il procuratore di Bolzano Guido Rispoli ha autorizzato i tecnici a sollevare i vagoni del treno coinvolto dal disastro di ieri in val Venosta per escludere che vi siano vittime sotto il pianale del convoglio.

''E' vero - ha detto il magistrato - che al momento non risultano segnalazioni di dispersi, tuttavia è necessario escludere qualunque eventualità''. L'impianto ferroviario, intanto, rimarrà sotto sequestro almeno fino a domani per consentire l'opera dei periti. Per domani è anche previsto un sopralluogo dei magistrati sul posto.

Al momento la procura ha già nominato due periti: uno di loro dovrà occuparsi dell'aspetto geologico della disgrazia, l'altro dovrà chiarire lo stato dell'impianto irriguo che sembra all'origine della tragedia.

Rispoli ha confermato che per il disastro sono stati emessi otto avvisi di garanzia, indirizzati ai responsabili del consorzio irriguo ed ai proprietari dei fondi interessati dalla frana.

Rispoli ha comunque specificato che l'iscrizione nel registro degli indagati ''è un atto dovuto, per garantire agli interessati al diritto alla difesa e per garantire loro anche la possibilita' di partecipare con dei tecnici di parte alle perizie''.

Le ipotesi di reato ipotizzate sono omicidio colposo, procurata frana e disastro ferroviario.













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