IL RICORDO

«Daniele Mosca, un vulcano di interessi uomo di grande umanità»

I ricordi. Bolzano scossa per il lutto. «Daniele era in grado di essere amico di tantissime persone, lui riusciva a leggere le cose diversamente da come facevano tutti gli altri». Il tragico incidente in galleria


Paolo Tagliente


BOLZANO. La notizia della tragedia è piombata a Bolzano già nella tarda mattinata. Un fulmine a ciel sereno in una città dove Daniele Mosca, che avrebbe compiuto 53 anni il prossimo 14 aprile, era conosciutissimo e stimato. Impegnato su diversi fronti, chi conosceva Daniele lo definisce un vulcano. «Un vulcano dai mille interessi, dalla grande umanità. Una persona unica e speciale» lo ricorda Paolo Ploner, coach aziendale, amico e collega, che non riesce a trattenere le lacrime. «Daniele è stato in grado di essere amico di tantissime persone. Non sono stato l’unico, ma in molti hanno fatto come me, a chiamarlo non per avere dei consigli, ma per riuscire a leggere le cose diverse da come tutti le leggevano. Era “usato”, usando un brutto termine, ma questo era il modo in cui tanti lo coinvolgevano. Era un padre ammirevole perché ha fatto capire a sua figlia che per crescere serviva girare il mondo e l’ha lasciata andare senza mai tenerla legata a sé. E questo, sua figlia ha fatto. Era una persona autentica e sincera, tanto da sembrare spigolosa, a volte. Ma le sue parole erano sempre cariche d’affetto. Un uomo dai mille interessi, Daniele, impegnato in iniziative culturali, interessato alla cucina - teneva un blog - , allo sport, ai viaggi. Una personalità poliedrica, insomma, che ha trasmesso la sua energia alla figlia Samira, giovanissima, ma già conosciuta in città come fotografa, ma anche per il suo impegno e come organizzatrice di eventi. Dolore e sgomento anche alla Brennercom, dove Daniele lavorava da molti anni, prima in aziende “satellite” del colosso bolzanino, come Telefonia e Alto Adige prima e come Teaa Networks poi e, infine, proprio per Brennercom. «Siamo scossi e senza parole» commenta Joseph Morandell, direttore dell’azienda che ha la sede principale in via Pacinotti, nella zona industriale di Bolzano, e filiali in tutta Italia. «Daniele era un esperto di telefonia – continua – e un collaboratore validissimo. Una persona molto preparata e dalle grandi qualità umane. Tanto che, nonostante la sua sede di lavoro fosse Bolzano, lui preferiva muoversi e andare di persona dai clienti, proprio per avere un contatto vero con le persone». L’intera città in queste ore, s’è stretta alla moglie Linda e a Samira.













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