LO STUDIO

Da Trento: c'è connessione tra la Sma e la sintesi delle proteine

Lo studio, in copertina sulla rivista scientifica Cell Reports, è frutto della collaborazione locale dell'Istituto di biofisica del Cnr e del Cibio con l'università di Edimburgo, in un progetto della Provincia autonoma di Trento.



TRENTO. È stata stabilita per la prima volta una chiara connessione tra l'atrofia muscolare spinale (Sma) e la sintesi delle proteine. Potrebbe servire a sviluppare terapie per questa malattia genetica mortale che colpisce le cellule nervose del midollo spinale, quelle da cui partono i segnali verso i muscoli, e che interessa un bambino su 6.000, come ha ricordato il professor Alessandro Quattrone, responsabile del Cibio (Centro di Biologia integrata) dell'Università di Trento.

Gattonare sembra una delle azioni più semplici. Ma c'è chi ha i muscoli tanto deboli da non poterlo fare. Questa scoperta potrebbe permettere di comprendere meglio l'unica terapia esistente e recentemente approvata dalla Fda (Food and Drug Administration) e di svilupparne di alternative o integrative. 

La ricerca è anche il primo importante risultato del progetto Axonomix,  un «Grande progetto Pat», ovvero rientra in quella tipologia di iniziative di ricerca scientifica che attraverso uno specifico bando ottengono finanziamenti provinciali e supportano la ricerca in Trentino di giovani talentuosi ricercatori come Paola Bernabò e Toma Tebaldi, coautori del lavoro. I dettagli sono stati illustrati oggi in una conferenza stampa in Provincia da Gabriella Viero e da Alessandro Quattrone, protagonisti del lavoro scientifico. 

 













Scuola & Ricerca

In primo piano