Da Trento all'Australia senza aereoIl lungo viaggio di Gloria e Petrit

I due giovani, lei trentina e lui kosovaro residente in Australia, si sono ispirati a un libro di Tiziano Terzani per coprire la distanza di oltre 30 mila chilometri viaggiando per dieci mesi attraverso 21 paesi. Aggiornamenti sul loro sito internet


Jacopo Tomasi


TRENTO. Un viaggio nel tempo. Un giro del mondo in 300 giorni. Da Trento a Melbourne, nel sud dell'Australia, senza mai spiccare il volo, ma facendo autostop, usando autobus, taxi, navi, moto.

Non è un sogno. Per Gloria Filippi e il suo compagno Petrit Abazi sta diventando realtà. Lei trentina, lui nato in Kossovo ma residente da anni in Australia, hanno deciso di fare un viaggio «da casa a casa».

Con l'aereo ci avrebbero messo una ventina di ore. Come due turisti del terzo millennio. Ma loro hanno voluto qualcosa di più: viaggiare solo via terra. Ci vorranno 10 mesi tra volti, sapori, odori di 21 paesi diversi.

Gloria e Petrit sono partiti da Trento il primo febbraio 2010 e contano di arrivare a Melbourne a dicembre. Ora sono in Vietnam: ci hanno risposto via mail lunedì da un paese al confine con il Laos. Con sè hanno due zainoni con il minimo indispensabile (1 torcia, 2 spazzolini, 6 magliette, 2 jeans, 2 penne, 2 maglioni, eccetera...), ma quando possono aggiornano il sito (www.pgworld.altervista.org). Via mail ci raccontano il perché di questo viaggio. «Da quando ho letto "Un indovino mi disse" di Terzani, fare un lungo viaggio via terra è sempre stato il mio sogno», spiega Gloria. «Quattro anni fa ne ho parlato con Petrit e non è stato difficile convincerlo». Così hanno programmato l'avventura e hanno fatto sacrifici: «Poche pizze, poche birre, niente cinema e abbiamo messo via un bel gruzzoletto. E ringraziamo di averlo fatto per quello che stiamo vivendo». Petrit, classe 1983, laurea in beni culturali a Trento, si è preso un anno sabbatico. Gloria, classe 1984, si è licenziata da receptionist in un albergo della città.

Croazia, Kossovo, Montenegro, Macedonia, Grecia, Turchia e il viaggio è entrato nel vivo. Siria, Giordania, Egitto, Kurdistan, Iran. Poi Emirati Arabi e Oman. Qui hanno dovuto fare un piccolo sgarro. «Per andare in India abbiamo cercato di prendere una nave, ma la natura si è messa contro di noi: il ciclone Phet era sulla nostra rotta e abbiamo dovuto prendere l'aereo da Muscat a Mumbai». Su 32.000 chilometri percorsi, un "jolly" ci può stare. Ma in un'avventura del genere non sono mancati gli imprevisti. «Stavamo viaggiando dal Tibet alla Cina. Eravamo sul treno e abbiamo sentito il convoglio muoversi in modo strano». Il treno era su un ponte, il fiume in piena. Il ponte ha ceduto, il treno deragliato, alcune carrozze sono rimaste penzolanti ed evaquate prima che finissero nell'acqua.

«Siamo stati fortunati, ma che spavento». Ora hanno ancora sei paesi da attraversare (Laos, Cambogia, Thailandia, Malesia, Indonesia e Australia) e molti si chiederanno quanto costa questo viaggio. «Non più di 13 mila euro in due», assicurano. «Sui bus abbiamo conosciuto gente meravigliosa che spesso ci ha ospitato: un modo splendido per conoscere questi paesi e i loro abitanti». E il viaggio nel tempo, il giro del mondo di Gloria e Petrit, continua.

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