«Così tagliamo il ramo su cui siamo seduti» 

Toffolon (Italia Nostra): «Un frettoloso ritorno al passato, uno spot per certe categorie economiche»



TRENTO. «Un frettoloso ritorno al passato che rischia di compromettere l'attrattività turistica del Trentino». Così Beppo Toffolon, presidente dell'associazione ambientalista “Italia Nostra”, giudica la decisione della giunta Fugatti di riaprire i passi alpini ad auto e moto in contrasto con le chiusure sperimentate negli ultimi anni e andando incontro alle richieste di numerosi imprenditori. «Seghiamo il ramo su cui siamo seduti, - commenta Toffolon - bisogna proteggere l'ambiente di montagna perché è la ragione per cui il turista viene in Trentino».

Presidente Toffolon, come giudica la decisione della giunta?

È una frettolosa retromarcia senza uno scenario di riferimento, un intervento spot per dare un segnale a certe categorie economiche. Serve trovare una cornice di riferimento complessiva, altrimenti in questi termini è un puro e semplice ritorno al passato. Una miseria.

Quali possono essere le conseguenze di questa decisione?

Per ridurre l'invasività turistica in montagna, La chiusura dei passi non è sostituibile. Altrimenti si distrugge il motivo per cui i turisti vengono in Trentino. Così si sega il ramo su cui si è seduti. Quando avremo “rovinato” definitivamente il Trentino, non avremo più domanda turistica. O dovremo ripiegare sulle fasce più basse del mercato, che è quello che sta già succedendo nelle presenze invernali.

Obbligare i turisti a rinunciare alla macchina non rischia di rendere la montagna trentina meno attrattiva?

Ci sono alcuni servizi che bisogna per forza fornire ai turisti perché sono irrinunciabili. Gli albergatori più illuminati sostengono a ragione che il turista che visita la montagna ha bisogno di una doccia calda e di un letto comodissimo; non ha bisogno del frigo-bar, che può trovare in qualsiasi albergo urbano. Occorre che si bilanci il diritto del visitatore di arrivare in montagna, con quello alla quiete e al relax. Questi sono i motivi per cui vengono da lontanissimo a soggiornare in Trentino. Non servono i campi da golf, il wellness, i campi da beach-volley con le palme di plastica.

Ha notato un cambio di direzione sui temi ambientali da parte della giunta Fugatti?

È ancora presto per vedere atti di governo, ma il retroterra ideologico è quello di un liberismo paesano, che lascia liberi gli imprenditori nella convinzione che la mano del mercato sistemerà tutto. Ma abbiamo già sperimentato questo modello sul Bondone, con risultati evidenti: sviluppo a costo del degrado ambientale, magari con contributi pubblici.

Alcuni propongono l'introduzione di pedaggi a pagamenti o di “vignette” sul modello austriaco. La convince?

Non credo nei pedaggi, perché non mi piace la monetizzazione. Basta pagare per poter far tutto quello che si vuole? È inaccettabile sul piano etico e non mi sembra nemmeno molto intelligente. Occorre certamente regolamentare il traffico dei veicoli, magari con dei pass legati al periodo di permanenza. Ma è necessario investire sul servizio pubblico o sulla bicicletta elettrica che consente anche a chi non è un atleta di farsi il giro dei passi. Dobbiamo evitare che le montagne diventino un carosello di motociclette. (f.p.)















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