TRENTO. Lucia Coppola buongiorno. La lista di Ghezzi, Futura 2018, potrà contare sul suo apporto ad ottobre.

«Alt, la fermo subito. Sono già al centro di un attacco molto cattivo e violento. Credo che si accaniscano contro di me anche perché sono una donna. Già la scorsa volta, alle politiche, era uscita la questione della “Coppola sempre candidata”….».

Mah, veramente volevamo solo sapere come mai aveva scelto questa lista…

«Mi faccia dire prima una cosa: sì sul fatto che mi si voglia fare passare come una che si candida sempre, per chissà quali interessi… in realtà l’ho sempre fatto per passione (quella passione che mi ha portato a fare politica da quando avevo 16 anni) e per spirito di servizio. Ho fatto la maestra per 38 anni. E non si può nemmeno dire che abbia cambiato mille partiti».

Ci pare sia sempre rimasta infatti con i Verdi, eccetto una volta…

«Sì, è così. Mi sono candidata solo una volta con Rifondazione Comunista. Non mi pare io possa essere considerata una che cambia casacca. Ma nei miei confronti c’è un accanimento particolare. Perché non dicono la stessa cosa della Maestri, della Plotegher, esponenti del Pd, che prima in Comune si sono candidate poi in Provincia? O della stessa Maria Chiara Franzoia che dopo le comunali si è presentata alle politiche? Per non parlare dei leghisti di Fugatti e delle tre parlamentari che fanno lo stesso...».

Ce l’hanno con lei.

«Appunto».

Anche perché c’è chi obbietta che lei faccia campagna elettorale restando nel contempo presidente del Consiglio comunale…

«Altra cattiveria orchestrata ad arte. Da un unico partito».

Ci ricorda di chi si tratta?

«Del Patt. Ho chiesto a tutti i consiglieri se la mia candidatura potesse essere un problema. Nessuno ha avuto da ridire eccetto gli autonomisti. Anche perché non mi pare proprio che io usi la presidenza come una vetrina personale. Di più. Non ci sono norme che mi impediscano di candidarmi. Siamo già da mesi in par condicio e non ci vede nessuno».

(g.t.)