TURISMO

«Con la funivia +25% di arrivi»

Ecco le possibili ricadute dell’impianto Trento-Bondone. Lo studio: effetti anche su occupazione e valori immobiliari



TRENTO. Vantaggi per il turismo, ma anche per l’occupazione, per le quotazioni immobiliari e per l’ambiente: ecco cosa porterebbe alla città un impianto di risalita per collegare Trento con il Monte Bondone. Si tratta di valutazioni che emergono da uno studio realizzato negli anni scorsi da Trentino Sviluppo e finora mai presentato alla città, in attesa di un aggiornamento della ricerca che dovrebbe essere completato (e finalmente presentato) in tempi molto brevi. Questo studio definitivo costituirà la base di partenza per un dibattito che dovrà essere affrontato in consiglio comunale, prima dal punto di vista urbanistico (per adeguare il piano regolatore all’ipotesi del nuovo impianto) e poi nel merito dell’opera funiviaria.

Nel frattempo i giornalisti del Trentino Andrea Selva e Luca Petermaier, hanno voluto dimostrare che già ora, anche senza il grande impianto, il Monte Bondone può essere vissuto come parte della città, anche solo per una sciata in pausa pranzo. Ecco il video:

Ma intanto una serie di valutazioni su questa opera sono già disponibili. La prima indagine di Trentino Sviluppo quantificava infatti in un possibile aumento del 25% gli arrivi in città, con un effetto più marcato sulle presenze (il numero di pernottamenti delle persone che arrivano) che potrebbero aumentare anche del 30 per cento. Anche la spesa media del turista (che sarebbe incentivato a visitare la montagna di Trento in modo comodo e “green”) sarebbe destinata ad aumentare con una stima del 20 per cento in più. Ricadute inoltre - come è ovvio - sul fronte occupazionale: non solo per gli addetti al funzionamento della funivia (una ventina di persone) ma anche per i 200-300 posti di lavoro che sarebbero generati direttamente dalla realizzazione dell’impianto, senza contare l’occupazione indiretta (artigiani e altri professionisti) legata ad altri investimenti che - con ragionevole certezza - scatterebbero con la nuova infrastruttura. Numeri che Trentino Sviluppo ha ritenuto di non comunicare ufficialmente in attesa del nuovo studio, ma che nell’attesa sono già oggetto di dibattito tra gli addetti ai lavori.

Trento deve ritrovare un rapporto con la sua montagna Maestranzi: pensiamo a un nuovo impianto al servizio quotidiano della città

Ma non è finita: con il nuovo impianto di risalita riprenderebbero valore gli immobili (vecchi e nuovi) realizzati sulla montagna di Trento (+25%) e ci sarebbero effetti positivi sull’ambiente: la funivia infatti farebbe diminuire i trasporti su gomma di 7,2 milioni di chilometri con un risparmio di circa 1 milione di tonnellate di carburante e una mancata emissione di 1,7 milioni di chili di anidride carbonica.

Ma qual è la tabella di marcia seguita dal consigliere comunale Dario Maestranzi (lo intervistiamo a parte) che ha ricevuto una delega speciale sul Monte Bondone? Ora si attende l’ultimo aggiornamento dello studio e quindi si aprirà il dibattito. Al di là delle valutazioni sull’opportunità dell’opera, l’ipotesi è di un impianto a fune da Trento a Vason con fermate intermedie (costo circa 30 milioni di euro) che dovrebbe essere realizzato da soggetti privati con la procedura del project financing.













Scuola & Ricerca

In primo piano