Con Aldi si scatena la guerra dei prezzi 

Picciarelli e Dalpalù del Sait: «Rilanciamo con Missione Risparmio». Il Poli punta a ingrandire l’ipermercato dei Solteri


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Si sta per scatenare una guerra dei prezzi in Trentino. L’imminente apertura dei due supermercati Aldi a Trento e Rovereto stanno facendo scaldare i motori ai concorrenti. Le grandi catene locali, a partire dal Sait, si aspettano uno sbarco in grande stile con prezzi bassi e qualità di livello. Aldi porta con sé un’ottima fama e i concorrenti sono sul sentiero di guerra come spiega il direttore del Sait Luca Picciarelli: «Sicuramente Aldi ha un’ottima fama. Non è un hard discount classico, ma punta anche sulla qualità. E arriva in un mercato già saturo. Basti pensare che a Rovereto c’è una superficie commerciale media per abitante che è due volte e mezzo della Toscana e due volte rispetto alla Lombardia. A Trento va un po’ meglio, ma la superficie media è comunque superiore alle regioni vicine. Questo vuol dire costi alti e rese più basse. Noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare per contenere i costi e razionalizzare le spese. Adesso punteremo tutto sui prezzi. La campagna Missione Risparmio andrà avanti e anzi rilanceremo proprio dal punto di vista dei prezzi per cercare di tenere e aumentare le quote di mercato». Picciarelli spiega che il Sait ha arrestato la discesa del fatturato e aumenterà in maniera significativa i ristorni alle famiglie cooperative: «Nel 2017 abbiamo lo stesso fatturato dell’anno precedente pur avendo perso tre cooperative. E ci sono ottime prospettive anche per l’anno in corso. Non solo, possiamo già dire che i ristorni sono in netto aumento, un incremento anche superiore al 10 per cento rispetto all’anno scorso».

Sulla stessa linea il presidente Renato Dalpalù che fissa l’obiettivo: «Non abbiamo paura. Certo la torta è sempre la stessa e aumentano gli attori del mercato. Quindi le fette rischiano di diventare più piccole, ma la concorrenza è anche uno stimolo. Il confronto con chi è bravo può solo migliorarci. Per questo motivo noi non solo andremo avanti con la politica dei prezzi contenuti, ma la rilanceremo». Dal canto suo, il Poli punta ad ingrandirsi ancora, tanto che ha appena acquistato l’area ex Franceschi, davanti al suo attuale Iper ai Solteri a Trento. L’intento è realizzare un punto vendita ancora più grande rispetto all’attuale che ha una superficie di poco inferiore ai 2.500 metri quadrati.

Insomma la battaglia del carrello rischia di diventare molto combattuta. Il mercato è saturo e lo dicono i dati. In questo quadro affollato, i dati Nielsen relativi a tutti i punti vendita più grandi di 100 metri quadrati nel 2016 vedono Sait e Superstore sempre al primo posto con il 47,69% del mercato, ma con un calo dell’4,15% rispetto al 2012. Cresce, invece il gruppo Poli, che comprende anche il marchio Orvea, che sale al 30,56% del mercato, con un aumento del 1,74%. Da notare, poi, che il gruppo Poli domina la classifica dei negozi più grandi, quelli con più di 400 metri di superficie, mentre la cooperazione è trascinata dai negozi medio piccoli. Considerando la totalità del mercato, gli hard discount hanno una fetta del 14%, i negozi con superficie inferiore ai 400 metri quadrati, hanno il 28%, i supermercati con superficie tra i 400 e i 2.500 metri quadrati hanno il 51% e, infine, gli ipermercati hanno il 7% del mercato. Tra gli hard discount domina l’Eurospin, che ha una fascia di mercato pari al 6,6%, mentre la Lidl ha una quota di circa la metà.













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