Coltellata al giostraio, cinque condannati 

Sono tutti trentini accusati di lesioni per il ferimento di un collega. L’episodio avvenuto al luna park



TRENTO. Una coltellata, una lama nella schiena di Roberto Agnoletto, al luna park della sagra di Anzù del 2016, è costata cinque condanne ad altrettanti giostai trentini. Nicola Major ha patteggiato un anno di reclusione per lesioni aggravate e quattro mesi di arresto per porto abusivo di arma od oggetto atto a offendere e Alcide, Giancarlo, Yuri e Moreno Major sono stati condannati a otto mesi in abbreviato per le sole lesioni. Tutti della stessa famiglia. Assolti per insufficienza di prove gli altri due componenti del nucleo Alex e Maurizio Major e Nicola Bertoldi. L’ultimo Major, Andrea è stato rinviato a giudizio, perché sostiene la sua innocenza e va a dibattimento.

Alex e Maurizio sono già in aula, ma per rispondere di tentata estorsione, perché avrebbero minacciato Agnoletto di bruciargli la roulotte e abbattergli la giostra. Ieri ci sono state delle brevi repliche da parte del pm Faion e del difensore Luppi del foro di Verona, dopo di che il gup Scolozzi si è chiusa in camera di consiglio a elaborare la sentenza. Le richieste di condanna della Procura erano state molto più alte, con pene che andavano da due anni e quattro mesi a due anni e due mesi (a parte l’assoluzione per Alex e Maurizio Major), ma è anche vero che c’è stato un risarcimento danni e Agnoletto non ha nemmeno dovuto costituirsi parte civile. Tutto era partito da una lite per un posto della giostra: Alex e Maurizio Major avrebbero cercato di costringere il collega trevigiano a spostare la sua attrazione da uno spazio a un altro, «sennò ti ammazziamo, ti brucio la roulotte, ti buttiamo giù la giostra e ci metto la mia». In questo sta la tentata estorsione, nel senso che i due intendevano rimediare un incasso superiore. La Butterfly della parte offesa è la classica giostra con catene e seggiolini e lo scopo dei clienti è quello di prendere la coda piazzata a una certa altezza, per vincere il giro successivo.

In un secondo momento, c’è stata una spedizione punitiva di una decina di persone, che avrebbero inseguito, colpito e addirittura accoltellato Agnoletto alla schiena. Una lama di sette centimetri era stata trovata ancora conficcata dai carabinieri di Feltre. Alcuni degli aggressori erano stati riconosciuti, anche se era di spalle. Non è mai stato in grado di dire chi l’abbia accoltellato e, durante le indagini. I militari sono arrivati a identificare nove persone, grazie all’esame dei tabulati telefonici. La Procura della Repubblica di Belluno non ha mai ipotizzato il tentato omicidio, fermandosi alle lesioni aggravate. Il ferito se l’era vista bruttissima, finendo all’ospedale Santa Maria del Prato con traumi diffusi e uno pneumotorace ai polmoni per 20 giorni di prognosi.













Scuola & Ricerca

In primo piano