Coda per le udienze? Ecco la prenotazione digitale

A Prabi il progetto tecnologico creato dal maestro Zambarda ha dato risultati confortanti


di Gianluca Marcolini


ARCO. Forse non sono così fastidiose come le file davanti ad uno sportello delle Poste o come rimanere in attesa, all'ufficio tecnico municipale, che ci venga calcolata l'Imu da versare tra qualche giorno. Ma le udienze scolastiche riservano ai genitori momenti di forte stress e non solo per l'esito dei colloqui con insegnanti e professori dai quali dipenderanno il futuro dei figli. Per quanto ci si organizzi le code nei corridoi della scuola diventano pressoché inevitabili e alla fine è normale e facile spazientirsi. Ad Arco si è deciso di correre in soccorso di mamme e papà, evitando loro perdite di tempo e nervosismi.

L'idea, manco a dirlo, è venuta in mente a Maurizio Zambarda, il maestro divenuto celebre per i suoi metodi innovativi tra cui l'utilizzo delle chiavette informatiche al posto dei libri di testo e dei quaderni. Zambarda, in collaborazione con la Tesia – azienda locale che si occupa di gestione dei flussi di persone e della realizzazione di sistemi “elimina code” già installati in tutta Italia in ambito medicale – ha creato una sorta di sportello di prenotazione digitale, completamente computerizzato. La sperimentazione si è svolta alle medie di Prabi, in due momenti distinti: le udienze del primo e del secondo quadrimestre. E ha dato esito più che positivo. Il gruppo di genitori che si è prestato all'iniziativa ha mostrato di gradire la novità e lo stesso è stato per docenti e amministrativi.

Il sistema è di facile utilizzo: si telefona alla segreteria dell'istituto comprensivo e ci si “registra” all'interno di un “planning salva tempo” che fornisce immediatamente, al genitore, l'orario preciso in cui dovrà presentarsi al colloquio. Oggi, invece, ci si mette diligentemente in fila e si aspetta il proprio turno in base a chi bussa per prima alla porta dell'insegnante. Il genitore – nel limite del possibile – può concordare l'orario di udienza in maniera da non dove impiegare l'intera giornata lavorativa. Nello scadenzare gli appuntamenti il sistema informatico contempla anche una pausa di alcuni minuti fra un colloquio e l'altro.

«L'idea mi è venuta un giorno, mentre ero in fila in un centro servizi – racconta Maurizio Zambarda – mi sono chiesto: perché non usare gli eliminacode anche a scuola? Detto fatto, o quasi. Nel giro di qualche mese c’è stato modo di sperimentare il sistema ed è stato un successo, niente code».

«Devo dire che i test pratici sono stati molto incoraggianti – commenta il dirigente Lorenzo Pierazzi – in entrambi i casi siamo riusciti ad organizzare un momento, quello delle udienze generali, storicamente “difficile” a causa delle molte famiglie coinvolte. Non posso che ringraziare Zambarda per avuto l’idea e chiaramente Tesia per averci lavorato e al contempo fornitoci gratuitamente il modo di sperimentare il Filavia scolastico».













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