Cles, sei indagati per il crollo della pensilina

Sotto inchiesta funzionari di Trentino Trasporti e rappresentanti dell’impresa che ha costruito la struttura. La prossima settimana il sopralluogo dei periti



TRENTO. Sei indagati per il crollo della pensilina della stazione degli autobus di Cles avvenuto pochi giorni fa. Nei giorni scorsi il pubblico ministero Alessia Silvi ha inviato un avviso di garanzia al legale rappresentante dell’impresa che ha costruito la pensilina, a due dirigenti di Trentino Trasporti esercizio, la società che gestisce materialmente la struttura, e a tre dirigenti di Trentino Trasporti, società che è proprietaria della stazione dei bus. L’iscrizione sul registro degli indagati è un atto a tutela dei sei. Infatti li si invita a nominare un difensore e un consulente per partecipare a un accertamento tecnico preventivo sulla struttura crollata. Il pubblico ministero ipotizza il reato di crollo colposo di costruzioni. Per verificare questa ipotesi affiderà già venerdì una consulenza all’ingegner Zonta dell’università di Trento. La prossima settimana ci sarà il sopralluogo e subito dopo la struttura verrà dissequestrata. In particolare si vuol capire se il crollo sia stato causato da un difetto di costruzione della struttura o da una cattiva manutenzione oppure da entrambi. Per questo, il pubblico ministero ha iscritto sul registro degli indagati sia l rappresentante dell’impresa di costruzione che i rappresentanti delle società che gestiscono e che sono proprietarie dell’immobile. I sei indagati adesso potranno nominare un proprio consulente. Le indagini ovviamente sono all’inizio e la consulenza tecnica avrà un ruolo fondamentale per capire se c’è stata negligenza o imperizia. In particolare si vuol capire se la struttura era stata progettata male oppure se il crollo è stato causato da una cattiva manutenzione oppure, ancora, se sia stato usato materiale di cattiva qualità.

La pensilina era stata costruita 30 anni da un’impresa della val di Non. Secondo le prime ipotesi, la struttura potrebbe essere stata danneggiata a causa di infiltrazioni d’acqua. Un destino ben strano per una struttura in cemento armato. Per questo si cerca di capire se queste infiltrazioni siano state provocate da una cattiva manutenzione. Bisognerà verificare i progetti e anche tutte le parti della pensilina, a partire dagli scarichi di acqua piovana. La Provincia ha già avviato un accertamento sui materiali usati. Piazza Dante ha anche disposto controlli a tappeto su tutte le strutture simili. Questo per evitare che ci sia la possibilità, anche teorica, che un crollo simile si possa ripetere.

La consulenza tecnica disposta dal pubblico ministero Silvi servirà a chiarire quello che è accaduto e se ci sono anche ulteriori responsabilità.

Tornando alla pensilina collassata, il progetto è del 1982 (come risulta dalla documentazione in comune) a firma dell'ingegner Roberto Pellegrini (deceduto da tempo) mentre i lavori (impresa costruttrice la ditta Cisba Srl) risalgono all'anno dopo, dunque meno di trent'anni. Sulle cause del crollo, e quindi sulle eventuali responsabilità le stabilirà l'inchiesta. Il pm intanto ha fatto mettere sotto sequestro i tre pilastri che sostenevano il pesante manufatto. Le colonne, che appaiono quasi sbriciolate, sono state imbragate dai vigili del fuoco e rimarranno a disposizione dei periti.

Dopo il sopralluogo, che si terrà probabilmente subito dopo venerdì, la struttura sarà dissequestrata. I periti acquisiranno anche tutti i progetti.

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