Casermetta, vetro e metallo per inserirla nel verde 

La dirigente del Servizio parchi e giardini: «Il costo sarà di 250 mila euro.  Funzionale e sicura, ma rientrerà nella tutelata dei Beni culturali»


di Sandra Mattei


TRENTO. I tempi sono stretti, legati al vincolo di bilancio e quindi entro l’anno i lavori dovranno iniziare. Si tratta della casermetta che sorgerà nei giardini di piazza Dante, finanziata dalla Provincia per 250 mila euro, cifra che ha suscitato polemiche. Anche all’interno della maggioranza: non a caso la circoscrizione del Centro storico Piedicastello non ha espresso un parere, essendosi astenuti in sei, con quattro contrari e un astenuto. A sorpresa, la più critica è stata Martina Loss della Lega, che ha liquidato il progetto come «un atto di propaganda della Provincia, che trova il Comune prono».

Eppure la casermetta è stata votata all’unanimità in consiglio comunale, su domanda d’attualità di Alberto Pattini (Patt), collegata al concorso che vedrà l’assunzione di 14 vigili a tempo indeterminato per la squadra antidegrado, per rispondere alla domanda di sicurezza che è sempre forte in città. Entra nei particolari e chiarisce il costo della struttura, Claudia Patton, dirigente del Servizio Parchi e giardini, con la capoufficio Giovanna Ulrici. «I costi della casermetta - precisa l’ingegnere Patton - si giustificano con la necessità, prima di tutto di creare una struttura che abbia un valore estetico, visto che si trova in un parco che è tutelato dalla Soprintendenza dei beni culturali. Nel contempo deve essere funzionale al suo scopo, cioè essere un presidio di piazza Dante, funzionale ad ospitare la polizia locale e le altre forze dell’ordine. Per questo deve garantire la sicurezza di chi ci lavora, con impianto anti intrusione, vetri blindati e tutta la strumentistica che serve per essere collegati alla banca dati delle forze dell’ordine ed a visionare le immagini delle telecamere della piazza».

L’architetto Giovanna Ulrici entra nel merito della scelte estetiche: «Ogni edificio del parco esprime la sua epoca, c’è la palazzina Liberty, la sede dell’Apt in stile razionalistico e quindi anche il presidio di polizia deve avere una sua dignità. La scelta dei materiali e della struttura deve esprimere la contemporaneità, rispondendo anche a canoni estetici. La facciata principale è in vetro, mentre la parte verso l’interno del parco è ricoperta di lamiera forata, che rappresenta un motivo vegetale. Anche i vetri rifletteranno il verde circostante, per dare nello stesso tempo un’idea di accoglienza e di funzionalità». Sui costi, Patton precisa: «Abbiamo deciso di ingrandire la sala, portandola a 25 metriquadrati, inoltre i lavori in se costano 161 mila euro, ma si deve calcolare che ci sono 44 mila euro di Iva. Con la gara, ci sarà un ribasso dei costi, ma per una struttura di questo tipo, non si può andare al risparmio».













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