Carcere, c’è la nuova direttrice 

Due giorni fa detenuti hanno appiccato un incendio. Ieri incontro con il Sinappe



TRENTO. Il sindacato autonomo della polizia penitenziaria ha incontrato ieri per la prima volta la nuova direttrice del carcere di Spini di Gardolo Francesca Gioieni che ha sostituito Valerio Pappalardo. Il segretario regionale del Sinappe Andrea Mazzarese ha esposto alla nuova direttrice le criticità del carcere di Spini, che riguardano soprattutto la carenza degli agenti. Il problema è noto da tempo, perché i detenuti si aggirano sempre oltre i 300 per un numero di agenti che arriva a 158 unità. Una situazione sempre a rischio e, non a caso, l’altro ieri due detenuti stranieri nelle prime ore del pomeriggio hanno appiccato un incendio nella loro cella e solo grazie al pronto e professionale intervento - riferisce la nota del Sinappe - del personale di polizia i detenuti sono stati messi in sicurezza ed è stato spento l’incendio. Gli agenti riferiscono che i danni alla struttura sono stati notevoli.

In particolare alla direttrice che si è insediata il 12 settembre (arriva dal carcere di Brescia), i rappresentanti del sindacato hanno chiesto di definire i tavoli tecnici e l’organizzazione del lavoro, già avviati dal precedente direttore Pappalardo. Il responsabile del Sinappe, Andrea Mazzarese, nella nota diffusa dopo l’incontro riferisce che alla direttrice sono state presentate le necessità lavorative degli agenti «per avere un istituto funzionante, efficiente e sicuro per il personale ivi operante, in cui si deve tenere in grande considerazione finalmente il benessere lavorativo di tutti quanti i Poliziotti Penitenziari».

Soddisfazione si esprime per la risposta di Francesca Gioieni, che ha immediatamente convocato le organizzazioni sindacali per il prossimo 20 settembre «dimostrando sicuramente - si legge nel comunicato - conoscenze professionali e grande desiderio di iniziare questa nuova esperienza di lavoro».

Per quanto riguarda la situazione dell’organico, gli agenti sono nel complesso 184 unità, di cui 44 femminili, 26 dei quali sono gli distaccati in altre strutture penitenziarie per motivi familiari, quindi il personale totale effettivo è di 158 unità. «Ben lontane dalle 120 unità - precisa la nota sindacale - che fino all’intervento del presidente della Provincia Ugo Rossi al ministro della Giustizia Andrea Orlando, avvenuto lo scorso novembre, svolgevano servizio nell’istituto Penitenziario. Ricordiamo infatti che a seguito dell’intervento del governatore della Provincia, con dicembre 2017 sono arrivati progressivamente 44 neo agenti totali».

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