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di Claudio Libera


TRENTO. “Il tavolo era la scrivania di Tommaso Gar che, col ritorno degli austriaci, venne esiliato a Trento dopo essere stato ambasciatore del governo provvisorio di Daniele Manin a Parigi e in Toscana. Qui divenne bibliotecario al Museo civico; le otto sedie sono uno splendido complemento d’ arredo da guardare e non toccare!” Lo dice con elegante pacatezza e sorridendo Giorgio Antoniacomi, il dirigente – da 5 anni – della Biblioteca comunale di Trento. Parla quasi sottovoce, come chi è abituato a vivere tra la bellezza dei volumi, la ricchezza dei documenti, la preziosità di opere uniche. Tracciando un bilancio di questi anni, dal momento che il tempo corre molto più veloce d’una volta ed anche le Biblioteche devono adeguarsi.

“La situazione dello scorso anno – esordisce – è in linea con la tendenza degli ultimi 10, con la conferma che sono sempre meno i prestiti di libri a casa. Il che sarebbe un guaio fossimo librai ma noi prestiamo i libri gratuitamente!”. E fornisce due considerazioni: “La biblioteca è una raccolta di libri ma un terzo dei prestiti riguarda materiale audiovisivo, film e registrazioni d’immagini e suoni”.

La colpa? “Abbiamo un concorrente sleale”, dice Antoniacomi, aggiungendo “tra molte virgolette” e si tratta della rete. “Se mi serve un’informazione la notte del sabato, apro Google e la ricevo senza attendere l’apertura della biblioteca. Di conseguenza seguendo la rivoluzione digitale che ha portato ad una mutazione genetica degli utenti, pure noi dobbiamo pensare diversamente. Anche se Trento ed il Trentino sono sopra la media nazionale, in linea col resto d’Europa”.

Ciò ha portato la Biblioteca a ripensare le sue offerte che si sono specializzate, andando incontro alle esigenze, come accade con 200 famiglie di dislessici, seguite dall’associazione Periscopio, per i quali sono stati predisposti degli audiolibri. Oppure mettendo a disposizione libri scientificamente fondati ed altri improbabili, che rasentano la fake news per evitare un giudizio censorio ed allo stesso tempo consentire il libero arbitrio della scelta. Poi le convenzioni con associazioni studentesche, istituzioni pubbliche come la Fbk e l’Ordine dei medici, che hanno portato a 22 gli accordi di collaborazione”.

Quindi qualche numero: a Trento ci sono 120 mila abitanti, l’11% dei quali stranieri, metà dei quali dell’Est Europa. Su un milione di documenti conservati dalla Biblioteca comunale, solo 400 sono in lingua russa; mediamente ognuno di questi volumi viene richiesto 4 volte l’anno e gli iscritti al prestito sono il 2% del totale di 30 mila. La richiesta viene fatta dalle terze generazioni che vogliono conoscere la propria storia. “Sembrerebbe tanto dire 30 mila ma a vedere il bicchiere mezzo vuoto - dice Antoniacomi - si può affermare che 3 trentini su 4 non sono iscritti”. Le novità positive? “La grande presenza degli adolescenti 14-18 anni; quella dell’Associazione studentesca universitaria Open Wess Lab, con i giochi di ruolo, i soli 4/5 furti l’anno”.

Curiosità? “Le donne che sono la maggioranza degli utenti e chi riesce a prendere a prestito anche 100 libri in un anno”. I libri più letti? Lo “svela” la capoufficio Eusebia Parrotto: “La produzione televisiva della fiction L'amica geniale ha aumentato l'attenzione, già altissima, per la tetralogia di Elena Ferrante. Come elemento di curiosità aggiungo che il primo libro della serie, che porta il titolo omonimo, non è mai stato disponibile sullo scaffale, anche prima del film, perché costantemente prenotato. Quindi, al rientro dal prestito, è stato tenuto da parte per l’utente successivo nell'elenco delle prenotazioni; di questo libro solo in sede centrale ci sono tre copie disponibili. Un altro libro degno di essere segnalato fra i più prestati, Resto qui, di Marco Balzano, le cui vicende si svolgono intorno al paese sommerso di Curon, nel lago di Resia”.















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