Boom di pignoramenti: la crisi vista dagli avvocati

Il presidente dell’Ordine di Rovereto Mauro Bondi ha presentato dati allarmanti all’assemblea ordinaria. E Tomasi: «Purtroppo non sono debiti per capriccio»



ROVERETO. La fotografia della crisi economica che sta attraversando la società roveretana si avverte anche dall’osservatorio dell’Ordine degli avvocati di Rovereto. Il suo presidente Mauro Bondi, assieme ai colleghi Monica Aste e Andrea Tomasi, ieri mattina ha presentato il bilancio del 2012. Emerge un pauroso aumento dei contenziosi (+20%), delle esecuzioni mobiliari (11,8%) e di quelle immobiliari (cresciute del 229,7%), come pure nelle istanze di ammissione al patrocinio a spese dello Stato. Di queste ultime, in Tribunale ne sono state presentate 159, di cui 130 da cittadini italiani, 6 da cittadini comunitari e 23 da extracomunitari. «Sono dati significativi della crisi economica - ha spiegato Aste - le esecuzioni sono legate a procedimenti nei confronti di debitori privati: quelli mobiliari sono legati a pignoramenti, presso terzi, di stipendi, di case, o per Equitalia».

Dati emblematici, segno che anche a Rovereto si è diffusa l’abitudine di acquistare con credito a consumo. Quando la famiglia non riesce più a onorare le rate dei vari finanziamenti accesi nel tempo, gli istituti di credito e le finanziarie intervengono con pignoramenti, «anche trasversali a tutte le classi sociali» ha spiegato il presidente Bondi. «E non sempre sono debiti di capriccio per le ferie o altro - ha puntualizzato l’avvocato Tomasi - ma legati alla vita quotidiana. Il dato drammatico, e lo segnalano le stesse banche, è che è venuta meno le certezza del posto di lavoro. Con due stipendi le famiglie sono in grado di accendere più finanziamenti, ma se viene a mancarne uno salta tutto...»

In controtendenza i fallimenti pervenuti in Tribunale, in diminuzione: 49 a fronte dei 51 del 2011.

Dall’osservatorio dell’Ordine degli avvocati anche una fotografia dei procedimenti penali: 17 udienze pervenute in dibattimento collegiale, 432 in rito monocratico, 1583 udienze gip/gup, fascicoli contro ignoti 2853. Numeri molto alti che testimoniano l’alta produttività del Tribunale di Rovereto che resta ai vertici delle classifiche italiane. «E’ dal 1986 ad oggi che sento questa voce di chiusura della sede di Rovereto - spiega il presidente Bondi - ma questo tribunale, seppur minore, si è ritagliato un posto di evidenza, per efficienza, velocità dei processi e pochi arretrati».

Quanto all’Ordine, gli iscritti all’albo degli avvocati nel 2012 erano iscritti in 210, di cui 103 uomini e 107 donne. «E’ la prima volta che le donne superano gli uomini - spiega l’avvocato Bondi - nel 1990 gli iscritti erano 37, di cui 8 donne e 29 uomini. Negli ultimi sette anni la tendenza si è invertita». Nell’ultima elezione del Consiglio è stato eletto anche il Comitato Pari opportunità, oggi obbligatorio, «la cui presidente, l’avvocato Marcella Robol, sta portando avanti con totale impegno». Ottimo rapporto anche fra avvocati e praticanti, il cui numero è ancora alto: 68, 23 uomini e 45 donne, mentre 15 sono abilitati al patrocinio.

Consiglio dell’ordine molto prolifico, in termini di riunioni (34) e delibere assunte (573).

Dopo gli ultimi aumenti dei costi fissi (imposti dall’ultima legge professionale) per aprire una pratica legale, ora l’Ordine si appresta ad aprire uno “sportello per il cittadino”: «Sarà importante per farci conoscere all’esterno, ma servirà soprattutto ad indirizzare i potenziali clienti», ha concluso il presidente Bondi. (n.f.)

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