«Biodigestore: è business, non ecologia»

Borgo Lares, critiche osservazioni al progetto da parte di Aldo Collizzolli: «La lavorazione non intacca la nocività dei fanghi»


di Walter Facchinelli


GIUDICARIE. Il primo a sollevare perplessità sul biodigestore è stato Aldo Collizzolli, attento protagonista della vita politica e civile residente a Borgo Lares che ha scritto all’Ufficio per le valutazioni ambientali della Provincia di Trento, avanzando le sue osservazioni al progetto preliminare denominato "Impianto di digestione anaerobica della Forsu e dei liquami zootecnici", in località Pine in Comune Catastale di Zuclo, nel Comune di Borgo Lares». Con la digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti urbani (10.000 ton/a) e dei reflui zootecnici (36.500 ton/a), con due linee separate, in adiacenza della discarica di Zuclo e del Centro di raccolta zonale dei rifiuti (Crz).

«In realtà - scrive Aldo Collizzolli - si è aperta una nuova fase di interventi pubblici il cui obiettivo è prorogare e allargare il bengodi dell’incentivazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili e assimilate. Pare plausibile che gli impianti alimentati da biomasse, biogas, bioliquidi e Forsu (frazione organica da rifiuti solidi urbani) siano diventati il core business dell’arrembaggio a queste nuove elargizioni di denaro pubblico, stimate in circa 6 miliardi di euro l’anno per 20 anni». Questo, a detta di Aldo Collizzolli «spiega la vera e propria corsa alla costruzione di centinaia di questi impianti in tutta Italia. I rifiuti invece di essere valorizzati in un’ottica di riciclo totale della materia, diventano risorsa per il recupero energetico, nuova frontiera di speculazione e di profitto per le solite grandi aziende e un buon affare anche per piccoli e/o improvvisati imprenditori». E aggiunge: «dal momento che gli incentivi sono rapportati alla quantità di gas prodotto, più grande sarà la massa trattata più alti saranno i profitti».

Entrando nello specifico del progetto di Zuclo, Aldo Collizzolli sottolinea «si prevede che il processo di digestione anaerobica della Forsu produrrà un quantitativo annuo di biogas indicativamente pari a 1.370.000 Nmc. Parte del biogas prodotto, indicativamente 341.500 Nmc all’anno, verrà direttamente bruciato in caldaia per produrre l’energia termica necessaria al riscaldamento dei digestori. Avremo pertanto uno spropositato consumo idrico, e conseguente emissione nell’atmosfera di ulteriori gas inquinanti, oltre agli odori molesti inevitabilmente prodotti dall’impianto stesso». E quindi aggiunge: «La fase di compostaggio aerobico del digestato, prevista nell’impianto, può migliorarne la qualità ma non ne intacca la nocività. Sparso sui terreni li avvelenerebbe lentamente rappresentando, quindi, una vera bomba ecologica per il futuro».

Riguardo agli odori Aldo Collizzolli sottolinea che «l'area di impatto odorigena dovuta alle emissioni previste dal biofiltro si dispone lungo l'asse principale della valle in funzione dell'orografia e del conseguente andamento dei venti, pertanto interesserà tutta la Busa di Tione».

In merito alla produzione di biogas Aldo Collizzolli aggiunge «la trasformazione di biogas in biometano è un processo altamente inquinante, richiede l’uso di acqua, sostanze chimiche e filtri (resine a scambio ionico, solventi, carboni attivi impregnati con ossidanti, membrane e gel, ecc) che alla fine del processo sono rifiuti tossici da smaltire in discariche speciali e, nel caso dell’acqua, da trattare perché altamente contaminata. Con perdite di metano in atmosfera stimate tra il 2 ed il 10%, reflui particolarmente ricchi di azoto in forma ammoniacale e con un’elevata presenza di sostanza organica che renderà problematico e sottostimato l’utilizzo del depuratore di Pez in Comune di Tre ville».

Infine Aldo Collizzolli sottolinea che «non vi è stato nessun coinvolgimento della popolazione interessata con delle informative volte alla scelta responsabile, informata e partecipata».

E quindi conclude affermando: «Se i “segni” hanno un significato qui la commistione tra pubblico e privato, e il conflitto d’interessi sono evidenti, ne subirà le conseguenze la popolazione? Chiedo formalmente la sospensione dell’iter istruttorio finché i vari decisori e attori coinvolti e presenti sul territorio: la popolazione della Busa di Tione ovvero Comune di Tione, di Borgo Lares e di Tre Ville di pertinenza dell’intervento siano compiutamente coinvolti e informati, attivando una consultazione popolare perché ciascuno possa “liberamente” esprimersi».

Aldo Collizzolli nei giorni scorsi aveva anche esposto uno striscione di protesta che è stato “fatto sparire” nel giro di una notte.

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