Attacchi a banche e Poste in solidarietà agli anarchici 

Mazzate e vetrine in frantumi a Milano e Pinerolo. Oggi assemblea pubblica dalle 18 a Sociologia. I compagni italiani: «Per noi hanno arrestato pezzi di cuore»



TRENTO. Un «attacco» (così lo definiscono) a Milano e un altro a Pinerolo. Così gli anarchici di mezza Italia manifestano la solidarietà i sette compagni trentini che sono stati arrestati martedì mattina nell’ambito del blitz fra Trento e Rovereto. E lo dichiarano con scritte («Libertà per i compagni e le compagne di Trento e Rovereto» e anche per quelli di Torino) con la rivendicazione accolta nella piattaforma di riferimento del mondo anarchico.

A Milano l’attacco è stato rivolto alla filiale di viale Umbria della banca intesa San Paolo. Qui - si legge - nella notte fra mercoledì e giovedì sono state spaccate a martellate tutte le vetrate dell’ufficio e anche lo sportello bancomat. L’altra azione più o meno in contemporanea: «Questa notte abbiamo attaccato a mazzate l’ufficio postale di Pinerolo, solidali e complici con gli anarchici e anarchiche arrestati a Torino e in Trentino, e con i compagni detenuti per i fatti di Firenze e per l’operazione Scripta manent». Questa la solidarietà che arriva dal Piemonte. «Non lasceremo soli i nostri fratelli e sorelle arrestati ed indagati in questi giorni!

Saperli nelle mani dei carcerieri ci fa bruciare di rabbia e fa sentire ancora più urgente la necessità di opporci ovunque alla macchina della paura e della rassegnazione», è il messaggio che arriva dal feltrino. «Agnese, Giulio, Nico, Poza, Rupert, Sasha, Stecco liberi!» è il messaggio che rimbalza dai veri centri e che è stato vergato anche su alcuni muri, di Trento e non solo. E in nome della solidarietà dei sette raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare (l’accusa che viene contestata è quella di associazione con finalità di terrorismo) è stata organizzata per oggi dalle 18 un’assemblea pubblica a Sociologia, in via Verdi.

«Per noi hanno arrestato dei pezzi di cuore. Compagne e compagni - si legge in un volantino partito da Roma - di una strada che ci impegniamo a percorrere ancora insieme! Siamo un cuore che palpita, e lo Stato rosica. Per questo anche oggi ce ne ha strappato un altro considerevole pezzo, e di quelli più in salute. Lo Stato ha fatto altri prigionieri/e nella guerra condotta contro gli sfruttati e i ribelli. Questa volta in Trentino. Un territorio in cui nonostante le condizioni di vita siano mediamente alte, e la pacificazione sociale spinta ai massimi livelli, non mancano nocività e contraddizioni legate alle mire e agli interessi di potere e capitale».













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