Asili e nidi, i nostri bimbi mangiano solo «bio»

L’89% dei cibi nelle mense comunali provengono da produzioni biologiche. Gli standard di qualità prevedono forniture Dop e Igp, meglio se a «chilometri 0»


di Silvia Siano


TRENTO. I bimbi mangiano bio. Nei nidi e nelle materne comunali infatti, ben l’89% degli alimenti consumati sono di produzione biologica. Dalla frutta e verdura fresca ai legumi secchi, al riso ed altri cereali minori come l’orzo ed il miglio. Ed ancora le uova fresche, la passata di pomodoro, l’olio extravergine di oliva, la confettura, il cacao e lo zucchero di canna, la pasta biologica ed integrale per i bambini della scuola d’infanzia: ecco che cosa si trova nella mensa dei piccoli. Sono banditi ormai da anni dalle tavole scolastiche, i prodotti derivati da organismi geneticamente modificati (Ogm).

«L’amministrazione comunale – spiega Marta Sansoni dirigente comunale dei servizi Infanzia, istruzione e sport – da anni presta particolare attenzione alla ristorazione all’interno dei nidi d’infanzia e delle scuole d’infanzia provinciali del Comune di Trento: l’erogazione del servizio è basata su rigorose procedure di verifica interna, standard qualitativi, garanzia d’informazione e ascolto dell’utenza come previsto nella Carta della Qualità del servizio di ristorazione nelle scuole d’infanzia provinciali del Comune di Trento e del servizio di nido d’infanzia».

I nidi d’infanzia comunali (in tutto nove) e le materne (22) sono dotati di una cucina nella quale il personale addetto prepara quotidianamente i pasti sulla base di una dieta bilanciata predisposta dalla dietista comunale seguendo i suggerimenti contenuti nell’opuscolo “alimentazione sana a scuola e in famiglia” dell’azienda provinciale per i servizi sanitari. Il menù base è elaborato sull’arco di cinque settimane e viene adattato dal cuoco anche a seconda della stagione. «L’igiene – prosegue la dirigente - è garantita seguendo scrupolosamente il piano di autocontrollo igienico sanitario che copre tutte le fasi, dal ricevimento delle provviste, alla loro conservazione, alla preparazione e somministrazione dei pasti . Mensilmente un tecnico esperto visita le strutture e verifica la corretta applicazione degli standard igienico-sanitari. Per il personale che opera in cucina sono previsti adeguati momenti di formazione e aggiornamento».

I bandi di gara che l’amministrazione redige circa ogni cinque anni richiedono non solo la fornitura di prodotti biologici, ma più nel complesso prodotti di qualità: Dop, Igp, tradizionali trentini, privilegiando ove possibile la vicinanza del luogo di produzione. Nelle mense vengono privilegiati prodotti di qualità garantita Dop (Denominazione di Origine Protetta) e Igp (Indicazione Geografica Protetta) come mele, arance, ciliegie, clementine, pere, pesche, radicchio, formaggio Asiago, Grana Trentino e, tra i prodotti tradizionali trentini, la trota. Il latte fresco di alta qualità e il latte fresco parzialmente scremato, il formaggio fontal, il grana trentino (Dop), il burro, lo yogurt, il pane, le uova biologiche, la pasta biologica e le mele provengono dal Trentino, al fine di valorizzare la produzione locale, riducendo tra l’altro l’impatto ambientale. Le banane biologiche ed il cacao (biologico) provengono dal Commercio Equo solidale.«La percentuale di utilizzo dei prodotti biologici – conclude Sansoni – è elevata, ma l’amministrazione comunale intende assicurare e garantire alle famiglie il proprio impegno al fine di mantenere un alto livello qualitativo del servizio di ristorazione in un’ottica di un continuo miglioramento».

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