il forum di alpbach

Appello a Juncker: l’Ue non ci abbandoni

Rossi, Kompatscher e Platter: «Sui profughi abbiamo agito con lo spirito giusto, superando individualismi e barriere»



TRENTO. Un maggiore impegno all’Europa per la gestione dei migranti ed un coinvolgimento di tutti gli Stati. Questo il messaggio consegnato ieri dai tre presidenti dell’Euregio Rossi, Kompatscher e Platter al presidente della Commissione europea Jean - Claude Juncker, nell’incontro al Forum europeo di Alpbach. Ed il presidente dell’Ue ha concordato con il documento dei governatori coalizzati in una politica che superi i confini, ribadendo «il no alla creazione di barriere e l'esigenza che l'Europa si occupi delle grandi questioni, non del particolare. Solo in questo modo la distanza tra Bruxelles e i cittadini sarà ridotta».

Parole che in serata il presidente Rossi ha commentato così: «Juncker ha detto cose importanti, che l’Europa non può essere solo burocrazia, limiti, ma anche solidarietà e valori. Sappiamo però che poi bisogna fare i conti con gli Stati nazionali. Noi però abbiamo dovere di crederci, anche se sembra sempre più difficile e penso che oggi (ieri, ndr.) abbiamo dimostrato di agire nello spirito giusto, lanciando il messaggio positivo che bisogna puntare su un’Europa basata dei territori e non solo dei leader ».

Ed in questa direzione andava anche il contenuto del documento presentato a Juncker da Ugo Rossi, Arno Kompatscher e Günther Platter, rispettivamente presidenti del Trentino, dell’Alto Adige e del Tirolo, intitolato «Risoluzione per un’Europa dalle soluzioni comuni». Un’occasione per affrontare il tema dell’immigrazione e del rischio che tra gli stati si creino barriere, data dalla presenza del presidente della commissione Ue Juncker, che ieri ha inaugurato il nuovo Centro Congressi, definita la nuova casa dell’Euregio, un centro d’eccellenza dove i giovani possano confrontarsi e crescere.

È stato a loro che il presidente Rossi si è rivolto in particolare, affermando: «A loro noi dobbiamo dire che quello che per alcuni è ancora e anzitutto il confine del Brennero, per noi è invece un ponte tra culture e tradizioni diverse e al tempo stesso un ponte per sperimentare forme di convivenza e cooperazioni sempre più innovative su tutti i piani. Per sperimentare e respirare un vero spirito europeo».

Ed ha poi aggiunto: «È il realismo che ci ha portato oggi a consegnare al presidente della Commissione una Risoluzione per una Europa dalle soluzioni comuni in cui chiediamo di assicurare modalità eque e condivise tra tutti gli Stati membri nell'affrontare la crisi dei profughi. Ma è anche la speranza di una visione che ci porta a impegnarci in prima linea per le ragioni stesse per cui è nata l'Unione europea: la pace e la democrazia. Non tutti oggi si rendono conto che queste due beni non sono mai assicurati una volta per tutte. Sono una conquista quotidiana che quotidianamente va difesa e valorizzata». A questo proposito Rossi ha ricordato che nello stesso giorno, sull’Adamello si stava svolgendo la commemorazione degli alpini e degli schützen sull’Adamello, per ricordare tutti i caduti della prima guerra mondiale.

Da parte sua, il presidente Kompatscher ha ribadito che «individualismi e iniziative isolate non ci fanno fare passi avanti. Bisogna concentrarsi tutti sui comuni valori europei e mettere in primo piano la sussidiarietà e la solidarietà».

Anche Juncker ha ribadito che se si metterà «un freno al centralismo burocratico, concentrandosi sulle problematiche decisive, allora l'Europa continuerà ad essere la casa comune dei diversi Paesi».

I presidenti, da parte loro, hanno rivendicato la loro azione «con la task force capace di interagire al di qua e al di là del confine», ricordando anche l’incontro avvenuto al Brennero in maggio tra il m inistro degli interni Alfano e il suo collega austriaco Sobotka, per limitare le correnti migratorie verso Nord. Il timore però è che la situazione peggiori: «Il grande numero di sbarchi in Italia, i centri di accoglienza sovraffollati nel meridione e i disordini al confine francese aggravano non poco la situazione e sono percepibili anche nell’Euregio. È pronosticabile che l’afflusso continuo di profughi rappresenti per L’Italia un carico sproporzionato e che stati come la Francia e la Svizzera reagiscano con contromisure sui confini alla situazione variata. Conseguirebbe un aggravio della situazione non solo per l’Italia ma anche per l’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino nonché per l’Austria con le relative reazioni. Tutti questi sviluppi dimostrano chiaramente che strategie a livello solo statale non bastano per affrontare le sfide e che la questione dei profughi va affrontata con il coinvolgimento di tutta l'Europa e che gli Stati situati alla frontiera esterna dell'Unione - come Italia e Grecia - non vanno abbandonati dall'Unione europea e dagli altri stati membri».

Il nuovo Congress Centrum, per un costo di 11 milioni di euro, è stato finanziato da Tirolo, Euregio, comune di Alpbach e Federazione turistica locale.













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