Alleanza contro il contrabbando 

Procura, guardia di finanza, agenzie delle dogane e dei monopoli, università e privati a confronto


di Lorenzo Di Domenico


TRENTO. Sono state ben 272 le tonnellate di tabacchi lavorati esteri sequestrati nel corso del 2017 in Italia, un ottimo risultato nella lotta al traffico illecito: un fenomeno che negli ultimi anni è però tornato a crescere. Secondo le stime del 2016 del “Project Sun” di KPMG si parla di 4,43 miliardi di sigarette sul mercato illegale italiano, per un mancato introito fiscale da parte dello Stato di circa 809 milioni di euro. Numeri di non poco conto, che per essere contrastati richiedono collaborazione e condivisione di dati fra il maggior numero di enti possibili, anche a livello internazionale. Del contrabbando di tabacco, così come degli strumenti operativi per combatterlo si è parlato ieri a Trento alla tavola rotonda moderata dal direttore del Trentino Alberto Faustini. Un incontro organizzato nell'ambito del progetto “Il traffico illecito di prodotti del tabacco lungo la rotta balcanica: studio sul ruolo di carenze istituzionali e corruzione”, a cui partecipa Intellegit, la start-up che si occupa di sicurezza dell'Università di Trento, la cui senior analyst Fiamma Terenghi ha aperto l'incontro di ieri.

Il traffico illecito di tabacco, che segue le rotte dei traffici di esseri umani e della droga, può assumere la forma di contrabbando, contraffazione oppure vendita di sigarette prodotte all'estero che non potrebbero essere vendute in Italia poiché non conformi ai parametri minimi previsti dalla normativa comunitaria, con evidenti rischi per la salute.

Dopo aver ribadito come dietro al traffico illecito di tabacco ci siano delle organizzazioni criminali, in particolare la camorra, il comandante della Guardia di Finanza del Trentino Alto Adige Ivano Maccani ha spiegato: “I paesi di provenienza sono essenzialmente la Cina, il Medioriente, i paesi dell'est Europa e gli Emirati Arabi per quanto riguarda lo stoccaggio. I prodotti vengono poi rivenduti nei paesi dove le accise sul tabacco sono maggiori”.

Michela Prete, della Direzione Centrale antifrode dell'Agenzia delle Dogane, e Gaetano Capodiferro, funzionario dell'Ufficio Dogane di Bari, hanno inoltre spiegato come il trasporto per questo contrabbando stia cambiando, cercando nuovi metodi per eludere i controlli.

Anche il Procuratore Capo di Trento Sandro Raimondi è intervenuto nella tavola rotonda ieri sottolineando la necessità di “fare squadra” con più enti, tra cui la Guardia di Finanza. “Il controllo del territorio è fondamentale -ha ammonito Raimondi- non bisogna pensare che nel nostro territorio non ci siano infiltrazioni della ’ndrangheta o della camorra”.

Attilio Elia e Michele Sorrentino, Comandante e Maresciallo del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, hanno illustrato il fenomeno nella nostra regione, che nel 2017 con 16 tonnellate di prodotti sequestrati è stata seconda solo alla Campania.

A concludere l'incontro, ribadendo la necessità e l'utilità della collaborazione tra pubblico e privato, sono stati Luciano Martinoli, CEO di Intellegit, e Marco Vitale, CEO di Foodchain, azienda che con la tecnologia “blockchain” traccia materie e prodotti agroalimentari lungo la filiera produttiva per combattere il fenomeno della contraffazione.













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