Alla mensa dei cappuccini un riparo per gli ospiti 

Domani al convento di Santa Croce si inaugura la tettoia che accoglie i senzatetto Sarà dedicata alla memoria e alla missione di padre Fabrizio, il frate degli ultimi


di Nadia De Lazzari


TRENTO. E’ dedicata alla memoria di padre Fabrizio Forti la tettoia di legno, nuova di zecca, che nel Convento Santa Croce alla Spalliera dei padri cappuccini darà riparo a centinaia di senzatetto. L’inaugurazione, dopo una lunga trafila burocratica, si terrà giovedì 22 febbraio alle 20 sotto la pensilina in piazza dei Cappuccini, 1. Previsto un momento di preghiera e di convivialità offerto dai religiosi ai volontari e ai benefattori, alla presenza del presidente della provincia e del sindaco. La struttura costruita all’entrata della mensa della Provvidenza è stata pensata per poter togliere dalla strada gli oltre 130 “amici”, uomini e donne di ogni provenienza e fede dai 25 ai 70 anni, che ogni giorno – e per tutti i giorni dell’anno – vanno a cena dai cappuccini. La tettoia durante l’inverno riparerà i poveri dagli agenti atmosferici, in estate creerà una zona d’ombra. «Questa sarà anche l’occasione per ricordare il compianto padre Fabrizio, morto improvvisamente il 16 ottobre 2016, la cui memoria è ancora vivissima in tutti noi e in molti ospiti della mensa. A lui vogliamo dedicare quest’opera, segno di un amore accogliente e premuroso, così come è sempre stato padre Fabrizio con tutti gli indigenti che ha incontrato», spiega frate Massimo Lorandini, responsabile della mensa, che auspica il proseguimento dell’opera di carità. Il religioso, nato in Friuli e originario di Spormaggiore che alle spalle ha studi di filosofia e teologia, è il più giovane dei frati del convento che dopo un primo smarrimento per la perdita del confratello si è fatto avanti per continuarne il servizio. Fra Max aggiunge: «Questa macchina perfetta messa in piedi da padre Fabrizio non deve cessare di offrire pasti caldi soprattutto ora nel difficile momento storico che stiamo vivendo, fatto di paura delle diversità, di solitudine e di rabbia che emerge in molteplici comportamenti».













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