il caso

Albergatori furiosi: «Vogliono mettere le barriere sui passi dolomitici»

L’allarme dei gestori contro la chiusura a Trento e Bolzano: «Se vanno avanti col progetto, siamo pronti a fare ricorso»


di Francesco Dal Mas


TRENTO. La battaglia dei passi dolomitici ricomincia. E si presenta senza esclusione di colpi. Che saranno molto duri. Osvaldo Finazzer, albergatore sul Passo Pordoi, ha scritto a nome dei colleghi degli altri valichi al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, e all’assessore veneto al turismo Federico Caner perché intervengano presso il Ministero dei Trasporti contro la chiusura della strada del Sella. Chiusura che dovrebbe avvenire quest’estate, due giorni alla settimana. Le province di Trento e Bolzano, per la verità, non hanno ancora deliberato nel merito ma, in questi giorni, gli operatori del Passo Sella sono stati preavvertiti che all’incrocio tra le strade per il Sella stesso ed il Gardena sarà installato un semaforo ed anche una barriera. Semaforo che diventerà rosso nei giorni di chiusura settimanali e barriera che verrà abbassata per impedire l’accesso alle auto.

«Questa è un’indiscrezione che allarma non solo gli operatori del Passo Sella ma anche tutti i loro colleghi - spiega Finazzer -. Non possiamo affrontare con un’incertezza così grave una stagione delicata come quella della prossima estate. Abbiamo scritto a Zaia e a Caner perché contribuiscano, per quanto è nelle loro possibilità, a darci certezze». Albergatori e ristoratori vogliono cioè sapere se la chiusura del Passo Sella ci sarà o meno. «Vogliamo saperlo - spiega Finazzer - perché, in questo caso, come abbiamo già deciso nell’assemblea dello scorso dicembre, faremo tutti i ricorsi possibili. Rivendichiamo, infatti, il diritto alla mobilità per noi stessi e, soprattutto, per i turisti».

Questo è anche il tono della lettera inviata in Giunta regionale, a Venezia, attraverso la quale, tra l’altro, si ricordano le normative in materia di trasporto che attribuiscono al Ministero, retto da Graziano Delrio, tutte le competenze, per cui - secondo Finazzer - la provincia di Bolzano non avrebbe nessun potere decisionale. Nei mesi scorsi il governatore Zaia aveva ripetutamente assicurato il suo appoggio agli operatori veneti dei passi, per stoppare le conseguenze delle chiusure nei territori del Trentino e dell’Alto Adige.

A questo riguardo, la provincia di Trento non ha ancora preso nessuna decisione, anche se l’orientamento verso la chiusura è stato verbalmente assicurato dall’assessore Mauro Gilmozzi. Ma il sindaco di Canazei Silvano Parmesani non ha finora sottoscritto nessun accordo per limiti al traffico sul versante del Sella che ricade nel proprio territorio. Anzi, proprio questo pomeriggio il sindaco ha convocato la Commissione del Consiglio comunale, composta da tre rappresentanti della maggioranza, due dell’opposizione, uno degli albergatori dei passi e un altro degli impianti di risalita, per esaminare tutti gli aspetti di un eventuale stop alle auto e ai bus, seppur per soli due giorni alla settimana.

Il sindaco Parmesani ha manifestato, nel passato, tutte le sue perplessità in proposito, facendo intendere che altre dovrebbero essere le misure da adottare. Il lavoro della Commissione influenzerà, di fatto, la sottoscrizione, da parte del sindaco, del protocollo tra le due province. Il sindaco di Livinallongo Leandro Grones, teme anche lui la chiusura del Sella per le conseguenze sul traffico lungo gli altri passi dolomitici e, in particolare, il Pordoi. «Semmai è meglio il pedaggio», ha avuto modo di suggerire nelle settimane scorse.













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